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Titolo
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Weiß Kreuz
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Titolo originale
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Jap
ヴァイスクロイツ, Vaisu Kuroitsu
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Data di trasmissione
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1998
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Trama e connessioni con l'opera di Dante
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Weiß Kreuz (trasposto in inglese in Knight Hunters) è un anime giapponese, ideato da Takehito Koyasu, trasmesso per la prima volta su TV Tokyo dal 8 aprile al 30 settembre 1998 e composto da 25 episodi totali.
La narrazione è incentrata su quattro ragazzi, all’apparenza semplici fioristi, che operano in realtà come assassini sotto le direttive del misterioso Persia. Il loro obiettivo è fermare Reiji Takaori, che mira a prendere il controllo del Giappone sostenuto dai gruppi criminali Schwarz e Schreien, mentre ciascuno di loro deve fare i conti con il proprio passato e con la sottile linea che separa vendetta e giustizia.
Tra i vari personaggi compare Farfarello, figura legata al gruppo antagonista Schwarz. Il suo vero nome è Jei e il passato che lo definisce è segnato da traumi profondi. È cresciuto con una madre biologica, che in passato aveva però preso i voti come suora, e la scoperta della sua origine illegittima ha lasciato in lui una ferita insanabile. In seguito, ha ucciso i genitori adottivi e la sorella, azioni che si intrecciano con la sua forte avversione per la religione e con un odio esplicito verso Dio. La sua psicologia è complessa: appare quasi insensibile al dolore fisico, mostra un comportamento sadico e talvolta autodistruttivo ed è capace di atti di violenza estrema senza apparente rimorso.
Nella trama di Weiß Kreuz Farfarello opera come avversario diretto dei membri di Weiß, intervenendo in diverse missioni del gruppo Schwarz e mantenendo sempre un’aura inquietante e minacciosa. Pur non essendo sempre al centro della scena, il suo ruolo contribuisce a dare spessore al conflitto tra le due organizzazioni e a sottolineare i temi di fanatismo, colpa e perdita di fede che attraversano la serie.
Il nome del personaggio è una diretta allusione alla Commedia dantesca. “Farfarello” è infatti uno dei Malebranche citati nell’Inferno di Dante, un richiamo che rafforza la dimensione infernale e blasfema della figura, che ne rielabora in ottica moderna profonde inclinazioni comportamentali.