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Tamashii no Mon: Dante no Shinkyoku yori
Tamashii no Mon: Dante no Shinkyoku yori (魂の門 ダンテ「神曲」より), traducibile come Portale delle Anime – Da “La Divina Commedia” di Dante, è un videogioco sviluppato e pubblicato da Koei. Uscito originariamente nel 1992 per la piattaforma giapponese FM Towns, nel 1994 è stato successivamente adattato anche per PC-9801. Si tratta di un’avventura a scorrimento laterale con elementi platform, che prende come ispirazione diretta la Divina Commedia di Dante Alighieri. Il giocatore veste i panni di Dante, che si avventura nei nove cerchi dell’Inferno alla ricerca di Beatrice sotto la guida di Virgilio. Quest’ultimo fornisce consigli durante il viaggio e affida a Dante una croce dotata di potere divino, utilizzabile come arma. La croce può colpire in combattimento diretto, ma può anche essere caricata tramite una barra di potenza per infliggere danni maggiori. Oltre al combattimento, sono presenti meccaniche platform come il salto e lo scivolamento per superare ostacoli ambientali, mentre alcune sequenze narrative rievocano episodi del poema originale. Non mancano elementi da gioco di ruolo, con interazioni con personaggi infernali e oggetti che offrono indizi e supportano lo sviluppo narrativo. I livelli attraversano i diversi luoghi della discesa infernale: il Limbo, la tempesta dei lussuriosi, la palude stigia, la città di Dite, le Malebolge, il Cocito. La colonna sonora è stata composta da hyym, con l’arrangiamento di Hiori Wakakuwa, Masumi Itō e Yoshiyuki Itō. Nel 1992 ne fu pubblicato anche un CD. La musica è stata elogiata per la sua originalità, grazie a un mix inusuale di sonorità classiche, elettroniche e sperimentali, che contribuisce a creare un’atmosfera particolare e coerente con i temi danteschi. Si tratta di un titolo raro e poco conosciuto, ma che oggi viene riscoperto come testimonianza curiosa del modo in cui la letteratura occidentale è stata reinterpretata nel videogioco giapponese dei primi anni ’90. Nel giugno del 2025 un gruppo di appassionati ha avviato un progetto di traduzione amatoriale. Il team, già autore di altre patch per giochi PC-98, ha iniziato con una traduzione dei menu e, grazie al lavoro tecnico sull’estrazione del motore e dei file grafici, sta lavorando a una versione completamente giocabile in inglese. In questo modo Tamashii no Mon: Dante no Shinkyoku yori sta tornando a circolare tra collezionisti, storici del videogioco e appassionati di letteratura e cultura giapponese.
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Shiro Project:RE
Shiro Project:RE è un videogioco tower defense sviluppato da DMM Games e disponibile su browser attraverso la piattaforma DMM e su dispositivi mobili Android e iOS. Nasce come rilancio di Shiro Project, pubblicato nel 2014 e sospeso nel 2015, per poi tornare in una nuova versione nel 2016. Nel videogame il giocatore interpreta il ruolo di un signore feudale, chiamato tono, che deve difendere il Giappone tardo-Sengoku dall’invasione di misteriosi nemici chiamati kabuto. La struttura di gioco si basa sul posizionamento strategico di shiro musume, personificazioni in stile anime di castelli storici giapponesi e internazionali, che combattono al fianco del protagonista. Ogni castle girl possiede caratteristiche, abilità e dialoghi legati al castello da cui deriva e può essere potenziata e raccolta per affrontare ondate sempre più difficili. Tra i personaggi compare anche la Cittadella di Dite, identificata in giapponese come 城塞都市ディーテ (Jōsai Toshi Dīte). Il nome richiama la città infernale descritta nella Divina Commedia di Dante, che custodisce i cerchi più profondi dell’Inferno. L’aspetto della castle girl riflette questa ispirazione, con tratti demoniaci e un’estetica oscura. Il personaggio afferma infatti che la presenza del giocatore al suo cospetto implica che egli abbia ormai abbandonato ogni speranza, frase che richiama la celebre scritta sulla porta dell’Inferno dantesco.
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Alba no Shounen to Jigoku no Joou
Alba no Shounen to Jigoku no Joou (アルバの少年と地獄の女王), tradotto in inglese come “The Boy of Alba and the Queen of Hell”, è un manga, ancora inedito in Italia, scritto e illustrato da Miki Morinaga e pubblicato dalla casa editrice Hōbunsha a partire dal 2021. Attualmente in Giappone sono stati pubblicati i primi due volumi. La vicenda ruota intorno a Dante Carter, un ragazzo ordinario la cui vita viene brutalmente interrotta da un massacro che spazza via la sua famiglia. Al suo risveglio nell’aldilà scopre di trovarsi in una situazione ambigua poiché né il Paradiso, né l’Inferno lo hanno accolto formalmente e tutto viene così avvolto da un alone di mistero. Accanto a lui c’è la sorella Beatrice e attorno emergono figure demoniache che, vista l’impossibilità di emettere un giudizio definitivo sul suo destino, spingono Dante a rivelare la sua vera identità. Lo stile visivo dell’opera e la trama tipica di un seinen sono così permeati da atmosfere dark fantasy e sci-fi, con richiami alla mitologia cristiana e alla Divina Commedia – specialmente nei nomi di Dante e Beatrice.
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The Devil Is a Part-Timer!
The Devil Is a Part-Timer! è una light novel giapponese scritta da Satoshi Wagahara e illustrata da 029 edita da ASCII Media Works dal 10 febbraio 2011 al 7 agosto 2020. La storia è incentrata su un re demone, Satan, che, dopo essere stato sconfitto dall’eroina Emilia nel suo mondo – Ente Isla – è costretto a fuggire e finisce nella Tokyo contemporanea. Qui, privo dei suoi poteri magici, per sopravvivere si ritrova a lavorare part-time nel fast food MgRonald’s. L’opera mescola elementi fantasy a un contesto quotidiano, giocando sulla comicità del contrasto tra la grandezza del Re Demone e la banalità del suo nuovo lavoro. La narrazione alterna altresì riflessioni sul potere, sull’umanità e sul cambiamento personale. Nel corso della storia, vari personaggi provenienti da Ente Isla raggiungono la Terra, alcuni ostili, altri in cerca di alleanze o redenzione. Fra questi, si inseriscono anche figure ispirate alla tradizione demonologica e, in particolare, all’Inferno di Dante. A risaltare sono soprattutto i Malebranche. Farfarello è uno dei demoni che appaiono nella serie. Nella Commedia è descritto come un diavolo impazzito, assetato di violenza e di poca razionalità e il suo nome evoca una natura instabile e caotica. In The Devil Is a Part-Timer!, pur avendo una personalità più contenuta e cosciente, conserva una certa inquietudine: è tra i demoni che si oppongono inizialmente alla nuova filosofia di Satan, ma la sua esperienza sulla Terra gli fa riconsiderare la propria posizione, rendendolo meno fanatico e più riflessivo. È un personaggio dotato di una certa autonomia narrativa: inviato sulla Terra per riportare indietro il Re Demone, si scontra con i nuovi valori che Satan ha iniziato ad abbracciare vivendo tra gli umani. La sua evoluzione lo porta infine a rispettare la scelta di Satan e a tornare da solo nel suo mondo, segnando un momento significativo della trama. Altri due Malebranche sono Libicocco e Ciriatto. Il primo è impulsivo, vuole straziare i dannati senza aspettare ordini; Ciriatto è descritto come una bestia feroce con zanne da cinghiale, pronto a squartare ogni reprobo. Entrambi sono simboli di una giustizia infernale corrotta, sadica e arbitraria. Nella serie di Wagahara, i due nomi sono ripresi per dare identità ad altri demoni, ma, rispetto a Farfarello, il loro è un ruolo minore. Più che azioni concrete, rappresentano infatti un legame culturale e il loro inserimento nella trama si limita a conferire profondità mitologica al mondo di Ente Isla. Nel poema dantesco, Malacoda è il capo dei Malebranche. È lui che dà ordini agli altri demoni e fornisce a Dante e Virgilio indicazioni su come procedere – informazioni poi rivelatesi menzognere. Nel contesto dell’opera di Wagahara, Malacoda mantiene questo ruolo di comando essendo uno dei generali del Re Demone. Rappresenta la parte più bellicosa, crudele e distruttiva del potere demoniaco e il fatto che viene sconfitto da Emilia contribuisce a definire l’equilibrio tra forze infernali e umane nel mondo di Ente Isla. Calcabrina infine è, nel poema, noto per il litigio con Alichino, altro demone deputato al controllo dei barattieri, e per essere finito insieme a quest’ultimo nella pece bollente durante uno scontro grottesco nella parte finale dell’episodio che coinvolge anche Ciampolo di Navarra. Ciò lo rende uno dei demoni più caricaturali e teatrali del gruppo. In The Devil Is a Part-Timer!, Calcabrina più che un personaggio attivo è un semplice riferimento culturale e viene introdotto con un tono leggermente parodico, coerente con la sua origine letteraria. L’uso dei nomi dei Malebranche da parte di Wagahara non è dunque casuale. Oltre a creare un ponte culturale tra Oriente e Occidente, definisce un sottotesto ironico e colto nel cuore dell’opera, che gioca costantemente con i contrasti: tra bene e male, tra sacro e profano, tra mito e quotidianità. Pertanto, nonostante questi personaggi abbiano ruoli più o meno marginali nella trama, la loro presenza rafforza l’identità ibrida della serie.
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Vento aureo
La serie manga Vento Aureo (黄金の風, Ōgon no kaze), scritta e illustrata da Hirohiko Araki, corrisponde alla quinta parte dell’opera Le bizzarre avventure di JoJo (ジョジョの奇妙な冒険, Jojo no kimyō na bōken). Iniziata il 28 novembre 1995 sulla rivista Weekly Shōnen Jump, la serie si è conclusa il 23 marzo 1999, coprendo 155 capitoli raccolti nei volumi tankōbon dal 47 al 63, pubblicati tra il 10 maggio 1996 e il 30 aprile 1999. La narrazione, ambientata in Italia, ruota attorno a Giorno Giovanna, figlio illegittimo di Dio Brando, che aspira a diventare un boss della mafia per riformare il mondo criminale dall’interno. Il manga si distingue per il suo stile innovativo e per l’evoluzione dei poteri degli Stand, elementi caratteristici della saga. Nel capitolo 3 del primo volume, originariamente apparso in rivista il 10 maggio 1996, viene mostrata l’insegna di un ristorante napoletano prospicente al Maschio Angioino che riporta la dicitura “Dante e Beatrice”. Si tratta di un elemento di corredo alla narrazione che ha il solo fine di accentuare l’italianità della serie. Tracce di questo tipo non hanno infatti nessuna concreta ricaduta sullo sviluppo narrativo fungendo da mero omaggio culturale. Va detto, inoltre, che tale operazione appare inconsueta e decontestualizzata poiché Araki decide di celebrare Dante in riferimento a Napoli, nonostante nel corso di Vento Aureo verrà dato comunque spazio anche alla città di Firenze, luogo che sarebbe candidato ideale alla commemorazione dantesca.
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Shinkyoku
Manga de Dokuha (まんがで読破, tradotto come “Leggere attraverso i manga”) è stata una collana giapponese attiva per dieci anni – agosto 2007-agosto 2017 – che ha proposto adattamenti manga di opere letterarie classiche, filosofiche e politiche. Lanciata da East Press e poi proseguita da Gakken con la serie parallela Junior Series, il piano editoriale consta di 139 titoli che avevano l’obiettivo di rendere accessibili testi complessi, specialmente a un pubblico giovane, attraverso il linguaggio visivo del fumetto. Ciascun titolo è stato curato da Kosuke Maruo per la sceneggiatura e illustrato dal collettivo Variety Art Works. Il progetto ha riscosso un notevole successo – i volumi venivano distribuiti anche in negozi non specialistici come i 7-Eleven: già nel 2008 i primi 17 volumi avevano venduto oltre 900.000 copie. Alcuni numeri della serie sono anche stati tradotti a livello internazionale (Stati Uniti, Canada, Brasile, Spagna). Nella collana principale hanno trovato spazio opere di autori come Dostoevskij, Tolstoj, Kafka, Shakespeare, Hugo. Tra questi spicca poi Dante. L’adattamento della Divina Commedia, dal titolo Shinkyoku (神曲), è una rivisitazione pubblicata nell’ottobre 2008 e oggi ancora inedita in Italia. Questa trasposizione si distingue per un approccio visivo che rende estremamente fruibile la complessità dell’opera originale. La trama segue Dante, sopraffatto dal dolore per la perdita di Beatrice, che smarrisce la via nella selva oscura. Qui incontra Virgilio che lo guiderà attraverso l’aldilà. Ogni cantica è rappresentata con uno stile grafico distintivo: mentre l’Inferno è caratterizzato da tratti spessi e scene intense, il Purgatorio e il Paradiso presentano atmosfere più leggere e luminose. Ovviamente, si tratta di una variazione stilistica che riflette il percorso di purificazione e ascesa spirituale di Dante.
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Nare no Hate no Bokura
Nare no Hate no Bokura è un manga psicologico di Yae Utsumi, serializzato dal 4 novembre 2020 al 7 luglio 2021 sulla rivista Weekly Shōnen Magazine e composto da 8 volumi. La trama ruota attorno a un incontro tra 27 ex compagni di classe delle scuole elementari, che si ritrovano nell’edificio scolastico ormai destinato alla demolizione. Quello che inizialmente sembra un incontro nostalgico si trasforma rapidamente in un incubo psicologico orchestrato da Mikio Yumesaki, un ex compagno di classe. Yumesaki intrappola i partecipanti e li costringe a confrontarsi con le loro paure più profonde e le loro inclinazioni morali, mettendo alla prova la loro umanità in condizioni estreme. Volume dopo volume, la storia esplora il crollo dell’etica, la paura e il potere distorto, mettendo a nudo la fragilità della natura umana. Con uno stile intenso e teso, l’opera rivela come la disperazione possa trasformare affetti in sospetto e innocenza in ferocia. Nel capitolo 38 del manga, pubblicato il 14 ottobre 2020 nel quinto volume, la narrazione assume tonalità ancora più profonde e drammatiche. Intitolato Divina Commedia (Shinkyoku, 神曲), l’episodio richiama suggestivamente l’opera dantesca, preannunciando un viaggio nell’oscurità dell’animo umano e nei tormenti morali che i protagonisti sono chiamati ad affrontare. L’autrice intreccia così tensione e riflessione, portando avanti la sua visione cupa e intensa della perdita dell’innocenza.
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Trinity Seven – L’accademia delle sette streghe
Trinity Seven – L’accademia delle sette streghe (トリニティセブン 7人の魔書使い) è un manga scritto da Kenji Saitō e illustrato da Akinari Nao, serializzato dal 9 dicembre 2010 sulla rivista giapponese Monthly Dragon Age della Kadokawa Shoten e ancora in corso (ad oggi conta 32 volumi). La serie è classificata come shōnen e rientra nei generi fantasy, azione, harem e commedia romantica. La trama ruota attorno a Kasuga Arata, un ragazzo che vive una vita tranquilla fino al giorno in cui una maga gli rivela la verità sul Sole Nero, la causa del Breakdown Phenomenon che ha distrutto la sua città. Scopre così che la sua esistenza è stata ricostruita artificialmente da un grimorio lasciatogli da una sua amica d’infanzia. Determinato a salvare la sua amica, Arata si iscrive all’Accademia Biblia, dove incontra le sette potenti maghe conosciute come le Trinity Seven. Nel capitolo 60 del volume 14 del manga, intitolato Dante’s Gate & Radix Grimoire (神曲門と起源魔書), pubblicato il 9 aprile 2016, viene introdotto Radix Astil, un potente grimorio legato al Signore Demone Deus Trinity. Radix è la madre di Sora, un altro grimorio, e cerca di riportare in vita il suo padrone. Dopo aver giudicato Arata indegno di possedere Sora, Radix entra in conflitto con le Trinity Seven, mettendo in evidenza le sfide morali e le alleanze in evoluzione all’interno della trama. In questo capitolo, viene anche presentata una visione oscura del futuro, in cui Arata e le Trinity Seven vengono brutalmente sconfitte prima di raggiungere il Dante’s Gate, un portale che collega al regno del vero Signore Demone. Questa visione suggerisce minacce imminenti e prepara il terreno per le sfide future, evidenziando la determinazione dei protagonisti nel fronteggiare nemici sempre più potenti.
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Inazuma Eleven
Inazuma Eleven è un videogioco di ruolo sportivo sviluppato da Level 5 per Nintendo DS nel 2008. Mescola elementi RPG, fantascientifici e shōnen con partite calcistiche in cui i personaggi utilizzano mosse speciali soprannaturali (hissatsu) basate su caratteristiche come Attacco, Difesa, Velocità ed Elementi naturali. Dante Diavolo (ダンテ・ディアブロ, Dante Diaburo) è un personaggio secondario del franchise giapponese. Il personaggio compare per la prima volta nel videogioco Inazuma Eleven 3: Sekai e no Chōsen!! (uscito in Giappone il 1° luglio 2010 per Nintendo DS) e appare anche nell’episodio 85 dell’anime, intitolato Inazuma sfida il mondo! (来たぜ! 世界大会!! / Kita ze! Sekai Taikai!!), andato in onda il 9 giugno 2010. Dante Diavolo è un membro della squadra Orpheus, che rappresenta l’Italia nel torneo mondiale Football Frontier International. Il suo nome è particolarmente interessante: sebbene il cognome Diavolo sia chiaramente ispirato al suo aspetto fisico, volutamente demoniaco, l’associazione con il nome proprio Dante apre la strada a un possibile riferimento alla figura storica di Dante Alighieri. L’unione di nome e cognome nel personaggio potrebbe dunque essere un riferimento culturale da parte degli autori giapponesi, accostando calcio e letteratura con un tocco ironico. Nel gioco, Dante Diavolo utilizza la tecnica speciale chiamata Scudo Barbaro (バーバリアンの盾, Barbarian no Tate), una mossa difensiva ad alto impatto scenico, in linea con lo stile esagerato e spettacolare tipico della serie. La tecnica richiama visivamente uno scudo massiccio e potente, coerente con il design brutale e il ruolo difensivo del personaggio. Dal punto di vista della personalità e dell’approfondimento narrativo, Dante Diavolo non è uno dei personaggi più sviluppati della saga, ma resta memorabile per il suo nome evocativo, la conformazione fisica aggressiva e l’apparizione nella fase culminante del torneo internazionale, una delle saghe più amate della serie Inazuma Eleven.
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L'arbitrio di Dante
「ダンテの審判」 (tradotto come L’arbitrio di Dante) è un modulo gratuito per il gioco di ruolo Call of Cthulhu, disponibile a partire dal 31 agosto 2021 sulla piattaforma giapponese BOOTH, specializzata nella distribuzione di contenuti digitali e fisici prodotti da creatori indipendenti. Lo scenario è offerto in lingua giapponese e in cinese semplificato e si ispira alla Divina Commedia rielaborata in chiave horror e ambientata in un contesto urbano contemporaneo, con rimandi prevalentemente a Tokyo. L’autore dello scenario, che è rimasto anonimo su BOOTH, ha gratuitamente reso disponibile l’intero modulo. Quest’ultimo è pensato per tre giocatori. L’avventura è suddivisa in tre atti principali, che corrispondono simbolicamente a Inferno, Purgatorio e Paradiso. La durata stimata per ciascuna parte è di circa tre ore per l’Inferno, sei per il Purgatorio e tre per il Paradiso, per un totale di dodici ore di gioco. Lo scenario è concepito come un’esperienza intensa, con una forte componente narrativa e investigativa mentre l’approccio di gioco complessivo è dichiaratamente riflessivo, con ampio spazio dato alla simbologia morale e teologica, coerente con l’impianto dantesco di riferimento. Si tratta dunque di un’avventura pensata per mettere i videogiocatori di fronte a scelte difficili e rivelazioni sconcertanti. Il modulo dantesco è stato ben accolto all’interno della community giapponese di appassionati di Call of Cthulhu, dove ha ricevuto commenti positivi per la qualità della scrittura e la tensione narrativa.
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Athena
Athena (アテナ), pubblicato nel 1986 da SNK per il Famicom (NES), è un videogioco d’azione e piattaforme tra i più peculiari della prima era 8-bit. La protagonista è Athena Asamiya, una giovane principessa del regno della saggezza, che annoiata dalla vita monotona di corte, apre una porta proibita che la trasporta in un mondo selvaggio e pericoloso chiamato Fantasy World. Senza armi né protezioni, Athena deve farsi strada combattendo mostri e raccogliendo oggetti e potenziamenti sparsi nei livelli. Il gameplay mescola fasi di esplorazione, salti precisi e combattimenti corpo a corpo. Nonostante l'apparente semplicità tecnica, il gioco è notoriamente difficile: i controlli sono rigidi, i nemici aggressivi e la gestione degli oggetti (armature e armi) non sempre intuitiva. Alcuni item sono essenziali per la sopravvivenza, ma facili da perdere con un colpo. Pur essendo oggi poco conosciuto rispetto ad altri classici dell’epoca, Athena ha avuto una certa importanza nel contesto videoludico internazionale. Athena Asamiya è infatti diventata uno dei personaggi simbolo di SNK, comparendo successivamente in Psycho Soldier e poi come combattente regolare nella saga The King of Fighters, in una versione moderna che unisce poteri psichici e stile da idol giapponese. Il boss finale del gioco è Majin King Dante, un demone che rappresenta il signore del male di Fantasy World. Lo scontro con Dante richiede attenzione ai pattern d’attacco e un buon equipaggiamento per avere una possibilità di vittoria. Anche se il design è semplice, tipico dell’hardware dell’epoca, l’effetto complessivo è efficace, specialmente per il contesto tecnico del NES. Per quanto il mostro finale non abbia nessun dichiarato rapporto con Dante Alighieri presenta dei tratti fisiognomici che ricordano il tricefalo Lucifero, condizione fisica che ha più volte colpito la cultura giapponese pronta a rielaborarla secondo le proprie necessità narrative.
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Wandering Girl in the Wilderness
Nel 2006, Yabata, una figura di culto nell’ambito del manga amatoriale giapponese (dōjinshi), inizia a lavorare a un manga autoprodotto dal titolo マンガ「荒野の放浪娘」(che può tradursi in Wandering Girl in the Wilderness). In poco più di un anno l’autore ha realizzato 172 pagine, raccolte in 5 capitoli e seguite dai capitoli 6 e 7 nella seconda metà del 2007. Si tratta di racconti ambientati nel Far West, ma con un’impronta decisamente originale che rispecchiano la natura autodidatta dell’autore: protagoniste femminili forti e sensuali, atmosfere ibride tra western classico e creature mostruose, uno stile di disegno grezzo ma espressivo e una narrazione densa di vignette e suggestioni visive. Yabata parte da modelli e scenari topici – pistoleri, deserti, duelli – e li reinventa secondo il proprio gusto, infondendo ironia e una certa dose di ingenuità creativa. Attualmente Wandering Girl in the Wilderness è rimasto incompiuto, nonostante sia comunque già stato ideato un lungo capitolo finale, la cui sezione centrale si sta però rivelando, a detta dell’autore, particolarmente difficile da sviluppare. Nel suo blog Yabata ha raccontato la propria esperienza con la Divina Commedia dichiarando di aver letto l’opera nella traduzione di Yamakawa Heizaburo, in un’edizione austera e di difficile comprensione. Considera l’Inferno come la parte più coinvolgente, un viaggio oscuro e avventuroso pieno di simbolismi e visioni raccapriccianti. Il Purgatorio, in confronto, gli è apparso più lento, seppure nobilitato dall’apparizione di Beatrice alla fine della cantica. Del Paradiso ha particolarmente apprezzato il crescendo spirituale che culmina nell’incontro di Dante con Dio. A margine di queste riflessioni letterarie, Yabata ha rivelato che anche Wandering Girl in the Wilderness porta l’eco di un’ispirazione dantesca. Il secondo nome della protagonista, Rita, è infatti Beatrice. Il riferimento compare chiaramente a partire dal quarto capitolo del lavoro, ma era già sato alluso nel terzo dove si legge il nome completo del personaggio femminile: Margherita B. Cassidy. A rafforzare questo omaggio, Yabata ammette con onestà che il manga è nato come una forma di evasione personale e, come Beatrice per Dante, anche la sua Rita-Beatrice rappresenta una figura intima e irrinunciabile.
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Crisis Core: Final Fantasy VII
Crisis Core: Final Fantasy VII (クライシス コア -ファイナルファンタジーVII, Kuraishisu Koa Fainaru Fantajī Sebun) è un action RPG sviluppato da Square Enix, originariamente pubblicato nel 2007 per PlayStation Portable. È il quarto capitolo della Compilation of Final Fantasy VII, una serie di opere che espandono l’universo narrativo di Final Fantasy VII, includendo anche Before Crisis, Dirge of Cerberus, Advent Children e Last Order. Il gioco funge da prequel a Final Fantasy VII, raccontando la storia di Zack Fair, un giovane SOLDIER di prima classe, e il suo coinvolgimento negli eventi che precedono la trama principale del gioco originale. Esplora la sua ascesa all’interno della Shinra, una corporazione oppressiva al centro della trama, e la sua relazione con personaggi chiave come Angeal Hewley, Genesis Rhapsodos, Sephiroth e Cloud Strife. La narrazione si concentra sulla lealtà, il sacrificio e la lotta contro le forze oscure che minacciano il mondo. In Crisis Core: Final Fantasy VII fanno la loro comparsa una serie di personaggi dalla forte corrispondenza dantesca: G Caina, G Antenora, G Ptolomea, G Judecca, G Lucifero, G Purgatorio. Sono figure che corrispondono a boss o nemici speciali legati a una serie di combattimenti particolari chiamati The Six Great Evils. G Caina La Caina è il primo girone dell’Inferno dantesco, dove sono puniti i traditori dei parenti. Il boss G Caina ha abilità legate al ghiaccio e alla magia. G Antenora Questo personaggio, che spesso ricorre ad attacchi magici di fuoco o ombra, prende il nome dalla seconda zona del nono cerchio dell’Inferno dantesco riservata ai traditori della patria. G Ptolomea La Tolomea è la terza zona del nono cerchio dell’Inferno di Dante ed è riservata ai traditori degli ospiti, cioè a coloro che hanno tradito persone che avevano accolto in casa o con cui avevano un rapporto di fiducia privata. G Ptolomea ha attacchi legati alle ombre e all’oscurità, evocando un’atmosfera tetra e minacciosa. G Judecca La Giudecca è la quarta e ultima zona del nono cerchio dell’Inferno nella Divina Commedia. Qui sono puniti i traditori dei benefattori, cioè coloro che hanno tradito chi li aveva amati, aiutati o protetti – il più grave dei tradimenti secondo Dante. Il boss che in Crisis Core: Final Fantasy VII corrisponde a questa zona è il più potente fra quelli di ispirazione dantesca potendo ricorrere a degli attacchi devastanti. G Lucifero Il boss finale di questa serie è rappresentato da Lucifero, figura che nel gioco ha poteri estremamente potenti che dimostrano il culmine della sfida proposta al videogiocatore. G Purgatorio Non fa parte dei gironi infernali, ma è un’entità che simboleggia un luogo di purificazione prima dell’accesso al paradiso. In Crisis Core: Final Fantasy VII G Purgatorio ha un ruolo particolare come boss o nemico con caratteristiche uniche.
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Final Fantasy VI
Final Fantasy VI (ファイナルファンタジーVI, Fainaru Fantajī Shikkusu), rilasciato il 2 aprile 1994 su Super Nintendo da Squaresoft (oggi Square Enix), è una pietra miliare del genere JRPG. Co-diretto da Yoshinori Kitase e Hiroyuki Itou, con le musiche di Nobuo Uematsu e il design di Yoshitaka Amano, è l’ultimo titolo principale della serie a utilizzare una grafica bidimensionale. Ambientato in un mondo dalle atmosfere steampunk, la storia narra del conflitto tra l’Impero Gestahliano, che attraverso esper e magia sperimenta il potere e sogna la dominazione globale, e il gruppo dei Returners, una resistenza che sfida la tirannia. Terra Branford, una ragazza amnesica con poteri magici, diventa il fulcro della lotta tra oppressione tecnologica e mistero magico. In questo contesto un’eterogenea squadra di eroi si oppone al tirannico Kefka, un antagonista visionario, crudele e psicotico, capace di portare distruzione globale. All’interno del gioco, si incontra un mostro chiamato Dante, che appare nella zona di Figaro e Figaro Cave, nel World of Ruin. Si tratta di una creatura capace di attaccare più volte con l’abilità QuartzPike e di usare lo status Muddle a turno. Quando viene sconfitto rilascia oggetti come il Diamond Helm o il Gold Shield e può essere affrontato solo in incontri fissi, non in battaglie casuali. Il nome del personaggio non sembra avere collegamenti diretti con Dante Alighieri e l’etimologia resta in gran parte ignota. Tuttavia, nel contesto del gioco si possono riconoscere citazioni dantesche più esplicite nei livelli finali, rappresentanti un’allegoria della Divina Commedia. La torre di Kefka e i suoi vari piani evocano concettualmente l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso: il primo livello presenta un abisso profondo, mentre gli ambienti superiori mostrano simbolismi di purificazione e ascensione fino a una visione divina, culminando nel confronto finale con Kefka che, nella sua prima forma, si presenta, come Lucifero, come un mostro demoniaco conficcato nel giacchio fino ai fianchi. Il mondo di Final Fantasy VI risulta dunque permeato da un immaginario che rielabora in chiave fantasy la mappa dantesca dell’oltretomba, anche senza richiamare specificamente Dante Alighieri nei suoi boss.
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Final Fantasy IV
Final Fantasy IV (ファイナルファンタジーIV, Fainaru Fantajī Fō) è un celebre gioco di ruolo giapponese sviluppato da Square (oggi Square Enix) sotto la direzione di Hironobu Sakaguchi, originariamente pubblicato nel 1991 per Super Nintendo come quarto capitolo principale della serie. Nel corso degli anni ha ricevuto numerose riedizioni e remake: su PlayStation (1997), WonderSwan Color (2002), Game Boy Advance (2005/2006), remake 3D per Nintendo DS (2007/2008), porting mobile per iOS (2012) e Android (2013), versione PC su Steam dal 2014 e una Pixel Remaster multilingue lanciata tra il 2021 e il 2023 su varie piattaforme, incluso Xbox Series X/S nel 2024. L’avventura segue Cecil, cavaliere oscuro e capitano delle Ali Rosse, impegnato a fermare il mago Golbez che minaccia di distruggere il mondo sottraendo il potere dei cristalli. Il suo viaggio lo porta attraverso tre regni principali, tra cui sotterranei, caverne e persino sulla Luna, dove affronta l’antico Lunarian Zemus. Il gioco si distingue per una trama ricca di dramma, redenzione, tradimenti e sacrifici, tra cui la trasformazione di Cecil in Paladino, la morte commovente di Tellah e le lotte morali dei personaggi. Proprio nel quarto capitolo della serie sono presenti alcuni dei più evidenti riferimenti danteschi nel mondo videoludico di Final Fantasy. Tra questi rimandi risalta soprattutto un gruppo di boss chiamati I Quattro Elementi, nemici ispirati direttamente ai Malebranche dell’Inferno di Dante Alighieri, i diavoli che sorvegliano la quinta bolgia dell’ottavo cerchio dove sono puniti i barattieri. I nomi scelti per questi boss sono presi direttamente dalla Divina Commedia e rappresentano una forma di trasposizione mitologico-fantasy estremamente interessante. L’uso dei Malebranche non è pertanto solo ornamentale poiché tali personaggi vengono collocati in un contesto che richiama concettualmente l’Inferno dantesco, simulando un viaggio iniziatico attraverso il male e la corruzione. Scarmiglione (Scarmiglione della Terra) È il demone associato all’elemento Terra e rappresentato come una creatura zombificata, avvolta da miasmi tossici. Viene inizialmente presentato con un aspetto ingannevole, come un essere incappucciato circondato da non morti. Dopo essere stato sconfitto in questa forma, riappare in una forma ancora più potente della precedente. È comparso anche in Final Fantasy I & II: Dawn of Souls come boss di una delle stanze dell’Abisso Infernale. Il suo nome è ripreso da Scarmiglione, uno dei Malebranche presenti nei canti XXI-XXIII dell’Inferno. Nella Commedia, Scarmiglione è parte della truppa infernale che scorta Dante e Virgilio nella bolgia dei barattieri. Cagnazzo (Cagnazzo dell’Acqua) Cagnazzo è il demone dell’Acqua, raffigurato come un grosso mostro corazzato simile a una tartaruga o creatura anfibia. Utilizza potenti attacchi basati sull’elemento acqua, come Tsunami, oltre a tecniche difensive e curative. È un personaggio che si distingue per la sua capacità di inganno. In Final Fantasy IV finge di essere il re di Baron, conducendo il protagonista a rubare il Cristallo dell’Acqua. Anche Cagnazzo compare come boss nel dungeon extra di Dawn of Souls. Il nome deriva dal diavolo Cagnazzo, anch’esso Malebranche dantesco, descritto come scontroso e sospettoso. Barbariccia (Barbariccia del Vento) È la componente femminile dei Quattro Elementi, associata all’elemento Vento. In Final Fantasy IV si affronta nella Torre di Zot e in battaglia può assumere la forma di un tornado, diventando temporaneamente invulnerabile. È un personaggio impetuoso e spietato, ma al tempo stesso caratterizzato da un’eleganza crudele. Torna in Dawn of Souls come boss nel livello più profondo dell’Abisso Infernale. Il suo nome viene da Barbariccia, uno dei capi della scorta infernale dantesca, noto per la sua barba ricciuta. Nell’Inferno dantesco mantiene l’ordine tra gli altri diavoli con un certo senso di comando. Rubicante (Rubicante del Fuoco) È l’elemento del Fuoco, il più potente tra i Quattro. A differenza degli altri, si distingue per un certo senso dell’onore: prima della battaglia finale in Final Fantasy IV, ad esempio, cura i membri del gruppo del protagonista. Indossa un lungo mantello rosso e utilizza attacchi devastanti di fuoco, come Firaga e Fiery Inferno. In Dawn of Souls è il boss finale del dungeon Abisso Infernale. In Dissidia Final Fantasy Opera Omnia, Rubicante esegue una mossa Burst chiamata His name is Geryon, evocando la spada e lo scudo che Geryon, altro personaggio dall’eco dantesca, e utilizzando in sequenza tutti gli attacchi dei Quattro Elementi. Rubicante viene spesso rappresentato come un demone fiero, ma cavalleresco, a differenza degli altri tre più subdoli. Il nome viene da Rubicante, altro Malebranche dantesco, la cui etimologia rimanda al colore rosso, al calore infernale o alla rabbia (dal latino rabies). Dante descrive Rubicante come collerico e violento. Vi è poi un altro personaggio che rivoca la dimensione infera dantesca. Si tratta di Calcobrena (o Calcabrina), creatura che nasce dalla fusione dei due automi Calco e Brina, ciascuno appartenente al clan delle bambole animate presenti nel tempio sotterraneo dei nani in Final Fantasy IV. In battaglia, se non si riesce a sconfiggere rapidamente entrambi gli automi, questi possono unirsi usando l’abilità Combine, dando vita proprio alla potente entità Calcobrena (o Calcabrina). Anche questo nome deriva da un Malebranche dell’Inferno – Calcabrina –, noto per la sua litigiosità e per la rissa grottesca con il compagno Alichino, durante la finta liberazione del dannato Ciampòlo di Navarra (Inf. XXII).
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Tezuka Osamu Monogatari
Tezuka Osamu Monogatari (tradotto in italiano con il titolo Osamu Tezuka: Una vita a fumetti) è una biografia a fumetti scritta e disegnata da Toshio Ban, storico assistente di Tezuka, in collaborazione con Tezuka Productions. Pubblicata originariamente sul magazine Asahi Graph tra il 1989 e il 1992, poco dopo la morte di Tezuka, la serie è stata successivamente raccolta nel 1992 in due volumi in Giappone. La narrazione ricostruisce in modo cronologico la vita di Osamu Tezuka dal 1928 al 1989, dal suo primo contatto con l’arte e l’animazione durante l’infanzia a Osaka, passando per gli anni della Seconda Guerra Mondiale, fino al decollo della sua carriera come pioniere del manga e dell’animazione giapponese. Il racconto non si limita alla sfera privata di Tezuka, ma offre anche un quadro preciso dell’evoluzione dell’industria editoriale e dell’animazione nel Giappone della metà del ’900, con attenzione particolare alle difficoltà produttive, agli ideali artistici di Tezuka e al suo rapporto contrastato con il successo, gli obblighi lavorativi, i ritmi frenetici e le pressioni lavorative subite dal mangaka, costantemente alle prese con scadenze impossibili ed editori impazienti. Lo stile grafico – chiaro omaggio all’originario tratto di Tezuka – è semplice ma accurato, con uno storytelling diretto e didascalico che privilegia la cronaca più che il dramma emotivo. Toshio Ban, essendo stato assistente e collaboratore diretto di Tezuka, ha accesso a materiale inedito e a testimonianze che arricchiscono il racconto. Nonostante sia evidente il tono celebrativo dell’opera, la vicenda narrata è estremamente informativa e coinvolgente per chi vuole capire davvero chi fosse Tezuka: non solo l’ideatore di Astro Boy o Black Jack, ma anche un uomo ossessionato dal lavoro, dalle scadenze e dal bisogno di innovare costantemente quel mondo del quale è universalmente riconosciuto come l’unico vero Dio (マンガの神様, Manga no Kami-sama, tradotto come Dio dei manga). Nella ricostruzione storica della vita di Tezuka trova posto anche un esplicito riferimento dantesco. In procinto di incontrare il maestro, il giovane assistente che narra il primo incontro con Tezuka, immagina di trovarsi di fronte a un uomo intransigente e pretenzioso, pronto a gettarlo in un contesto lavorativo infernale, in cui sarebbe stato difficile sopravvivere. Questa condizione, poi rapidamente smentita al primo contatto con Tezuka, viene paragonata all’attraversamento della porta dell’Inferno, scena che riaffiora nella mente del narratore come reminiscenza della sua formazione scolastica. Il riferimento non è casuale né superficiale ma si presenta come un richiamo che agisce su più livelli di significato. Da un lato, conferisce al momento narrato una densità culturale e letteraria, sottolineando la drammaticità dell’attesa; dall’altro, rievoca le suggestioni scolastiche del narratore, che, come molti studenti giapponesi, ha probabilmente incontrato l’opera dantesca nel proprio percorso di studi. Il contrasto tra l’aspettativa e la realtà rafforza inoltre il valore simbolico della scena: l’inferno evocato è in realtà un costrutto mentale, una proiezione delle paure e delle insicurezze del narratore, che trova una risoluzione liberatoria nell’incontro con la figura reale, concreta e sorprendentemente umana del maestro. Così, il rimando dantesco non è solo un elemento di colore narrativo, ma diventa un dispositivo espressivo che consente di esplorare il passaggio dalla mitizzazione alla realtà, dalla soggezione alla scoperta, dalla paura al rispetto autentico.
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Band Yarouze!
Band Yarouze! (バンドやろうぜ!), spesso abbreviato in Banyaro! (traduzione di “Facciamo una band!”), è un franchise giapponese nato nel 2016 come progetto multimediale prodotto da Aniplex e sviluppato da Delight Works. Al centro dell’iniziativa c’era un rhythm game per dispositivi mobili, che mescolava performance musicali, trama narrativa e interazioni tra personaggi, ma il progetto si è espanso anche attraverso CD musicali, concerti dal vivo, merchandise e una produzione costante di contenuti collaterali come drama CD e illustrazioni promozionali. Il gioco è stato ufficialmente chiuso nel 2019, ma il materiale prodotto e il seguito dei fan rimangono ancora oggi attivi e presenti nella cultura otaku giapponese. Il sito ufficiale conserva ancora le schede dei personaggi e la discografia completa e i brani possono essere trovati in CD fisici o in streaming tramite servizi giapponesi. La trama si svolge attorno a un gruppo di giovani musicisti, divisi in diverse band immaginarie – protagonisti e rivali –, ciascuna con un’identità musicale distinta. È in questo contesto che emerge il personaggio di Dante del Purgatorio, una figura introdotta nei capitoli avanzati della storia (dal capitolo 1.5 in poi), appartenente alla band rivale chiamata 四響 (Shikyō, tradotto come I Quattro Rintocchi). Dante si distingue per la sua estetica oscura, teatrale e spirituale e viene rappresentato come un antieroe magnetico e drammatico, il cui fascino risiede tanto nel mistero quanto nell’intensità della sua espressione artistica. La sua canzone principale, "Dead or Alive / Dante", incarna questo stile cupo, con testi fortemente esistenziali e arrangiamenti musicali che oscillano tra il rock melodico e l’elettronica. Nei canali ufficiali del gioco Dante è descritto come una “macchina produttrice di sogni romantici” (夢女製造機), un’espressione che indica il forte impatto affettivo che ha avuto tra le fan, che lo vedono come una figura idealizzata e affascinante, a metà strada tra il tormentato e il romantico. Dante del Purgatorio rimane dunque uno dei personaggi più carismatici e misteriosi del franchise, con una fanbase particolarmente devota e attratta dal suo stile unico e dalla profondità narrativa che porta nel mondo di Band Yarouze!.
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Toddler Bungeibu World Literature Edition
Toddler Bungeibu World Literature Edition (よちよち文藝部 世界文學篇) di Kuze Banko è un’opera del 2021 che fonde umorismo e riflessione, offrendo un’introduzione accessibile alla letteratura mondiale. Attraverso il personaggio di Banko Bucho e il suo editor, l’autrice esplora con ironia quindici classici della letteratura, tra cui Don Chisciotte, Amleto, Il vecchio e il mare, Orgoglio e pregiudizio e la Divina Commedia. Attraverso vignette e commenti ironici, vengono indagate le peculiarità e le sfumature di ciascuna opera, offrendo al lettore un’introduzione leggera ma rispettosa della letteratura classica. L’opera è apprezzata per il suo approccio divertente e informativo, che rende i grandi classici più accessibili e meno intimidatori per i lettori moderni. L’approccio leggero adottato in quest’opera consente di rappresentare Dante in modo molto originale. Da figura inizialmente seria e solenne, il poeta si trasforma in un rapper che, attraverso un freestyle brillante, sintetizza e rievoca con vivacità i tratti più significativi della Divina Commedia. Questo espediente narrativo, oltre a rivolgersi espressamente a giovani lettori, sottolinea anche la modernità e la vitalità del poema dantesco, avvicinando i fruitori contemporanei a un capolavoro spesso percepito come distante e austero.
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Fate/Grand Order
Fate/Grand Order (フェイト/グランドオーダー, Feito/Gurando Ōdā) è un gioco di ruolo mobile sviluppato da Lasengle e pubblicato da Aniplex nel 2015. Appartenente al vasto universo narrativo del franchise Fate, si distingue per la fusione tra storia, mitologia e letteratura. Il gioco consente ai giocatori di evocare spiriti eroici, i cosiddetti Servant, personaggi leggendari, storici o letterari, reinterpretati in chiave moderna, per affrontare missioni ambientate in epoche e realtà alternative. In questo contesto, anche Dante Alighieri trova spazio come figura evocabile (il personaggio è stato introdotto nel marzo 2025). La rappresentazione di Dante nel gioco, disegnato dall’artista Kamome Shirahama e doppiato da Shoya Chiba, non si limita a un ritratto generico del poeta. Viene infatti introdotto come autore di fama mondiale, ma anche come filosofo, scrittore e politico, sottolineando la ricchezza del suo profilo intellettuale. La sua biografia, seppure semplificata, tocca temi fondamentali della sua vita: l’esilio, l’amore per Beatrice e l’eredità letteraria. Visivamente, l’impatto iniziale si concentra sull’Inferno, con un’estetica cupa e potente. Tuttavia, l’approfondimento delle abilità in gioco rivela riferimenti più ampi, che includono anche elementi delle altre due cantiche della Commedia. Se la Noble Phantasm del Servant riprende infatti il celebre nono verso di Inf. III – “Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate” –, mantenuto nella versione italiana per rafforzarne l’impatto emotivo, significativa è anche l’abilità Brand of the Seven Sins, che allude chiaramente alle sette P purgatoriali incise sulla fronte del viator Dante (Purg. IX, 112-113), simbolo del cammino di espiazione e redenzione, raramente evocato nella cultura pop contemporanea. Un aspetto particolarmente originale risiede nella classe di appartenenza di Dante, che non viene assegnato alla categoria Caster, tipica degli intellettuali nel gioco, ma alla classe Pretender. Questa è una delle classi più enigmatiche e rare del sistema di gioco: raccoglie figure che non possiedono un potere diretto, ma che assumono su di sé le qualità e i simboli di altri personaggi, impersonandoli e traendone forza. Nel caso del poeta fiorentino, ciò si traduce in una dinamica affascinante in cui il Dante storico assume l’identità del Dante personaggio della Commedia, in un gioco di specchi che richiama in modo esplicito la distinzione tra il Dante auctor e il Dante agens. Questo sdoppiamento non è solo una raffinata operazione concettuale, ma anche una modalità efficace per rappresentare la profondità dell’opera dantesca su un piano ludico-narrativo. Un’ulteriore stratificazione interpretativa emerge dalla rappresentazione di Dante come figura quasi magica, vicina all’immagine del negromante. Da quanto detto è dunque evidente come la versione di Dante proposta dal videogioco non sia una semplice caricatura o una riproduzione visiva stereotipata, ma una vera e propria reinterpretazione narrativa, che intreccia riferimenti letterari, filosofici e biografici. A dimostrazione del grande apprezzamento che il pubblico giapponese ha riservato al Dante di Fate/Grand Order, a inizio giungo 2025, secondo la casa editrice Kawade Shobo, l’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni di Gustave Doré, spinta proprio dall’eco creata dal videogame, è andata completamente esaurita nei negozi giapponesi, registrando un aumento del 130% delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tanto da rendere necessaria una nuova ristampa per soddisfare la domanda.
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Castlevania: Dawn of Sorrow
Sviluppato e pubblicato da Konami, Castlevania: Dawn of Sorrow (城ドラキュラ 蒼月の十字架, Akuma jō Dorakyura: Sōgetsu no jūjika) è uscito in Giappone il 25 agosto 2005 ed è il primo titolo della serie per Nintendo DS. Il gioco segue direttamente gli eventi narrati in Aria of Sorrow per Game Boy Advance, continuando la storia di Soma Cruz, reincarnazione di Dracula. Insieme ai suoi alleati – Mina Hakuba, Genya Arikado, Julius Belmont, Yoko Belnades e Hammer – Soma affronta la minaccia rappresentata da un culto guidato da Celia Fortner, il cui obiettivo è ucciderlo per liberare l’anima di Dracula. Il gioco si basa sull’esplorazione progressiva e non lineare, arricchita da potenziamenti, nemici demoniaci e ambientazioni gotiche. Tra i personaggi affrontabili, compare Barbariccia, un demone viola armato di una lancia a due punte. Si tratta di un nemico agile e pericoloso, che combatte mantenendo la distanza dal giocatore e colpisce con attacchi improvvisi. Sconfiggendolo, Soma Cruz ottiene la sua soul ability, una delle meccaniche centrali del gioco, che gli consente di trasformarsi in un demone particolarmente potente, rafforzando così le sue capacità offensive. Il nome Barbariccia non è casuale, ma proviene direttamente dall’Inferno di Dante Alighieri. Nella Divina Commedia, Barbariccia è uno dei diavoli della scorta dei Malebranche, incontrati da Dante nel ventunesimo canto dell’Inferno nell’ottavo cerchio dove sono puniti i barattieri. Si tratta di una figura grottesca rappresentata in modo severo e comicamente minaccioso che cerca di mantenere l’ordine tra i suoi compagni infernali. Nel contesto di Dawn of Sorrow, la trasposizione è libera e più estetica che filologica: il nome viene usato per caratterizzare un demone combattente, senza riprendere in modo diretto le funzioni o i tratti narrativi del personaggio descritto da Dante. Tuttavia, il riferimento dantesco è evidente e dimostra come la serie Castlevania attinga alla tradizione letteraria per arricchire il proprio immaginario fantastico. L’inferno medievale della Commedia diventa così uno sfondo simbolico, evocato attraverso nomi, figure e atmosfere, che il gioco rielabora in chiave action e dark fantasy. La presenza di Barbariccia nel gioco rappresenta pertanto un chiaro esempio di riuso culturale: un personaggio nato nella satira morale di Dante viene ricontestualizzato all’interno di un universo videoludico, mantenendo un legame riconoscibile ma non letterale con la sua origine.
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Chunithm
Chunithm, il cui nome è un gioco di parole tra “chūnibyō” (una condizione adolescenziale con fantasie esagerate) e “rhythm”, è una serie di giochi arcade musicali della SEGA, lanciata ufficialmente il 16 luglio 2015 dopo una fase di test in Giappone a fine 2014. Il gioco utilizza una postazione dotata di sensori touch e aerei: i giocatori indossano guanti speciali per interagire su una barra tattile e colpire note che scorrono sullo schermo, affiancati poi da comandi ad aria per movimenti delle mani. Tra i brani più noti e tematicamente ricchi figura Contrapasso -inferno-, una composizione originale ispirata direttamente all’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il brano, composto da t+pazolite, è caratterizzato da uno stile cupamente frenetico e altamente ritmico, con un tempo rapidissimo di 243 BPM e una durata di 2 minuti e 22 secondi. La traccia prende il nome dal concetto del contrappasso, ovvero la legge morale che regola le pene nell’Inferno dantesco, dove la punizione riflette o rovescia il peccato commesso in vita. L’atmosfera musicale – intensa, disturbante e incalzante – evoca proprio l’angoscia e la tensione tipiche dei canti infernali. Il rilascio ufficiale di Contrapasso -inferno- è avvenuto nel gioco Chunithm Plus durante un evento speciale tenutosi dal 28 luglio al 24 agosto 2016. Da allora il brano ha acquisito un’aura quasi leggendaria all’interno della community. È stato successivamente incluso anche in Chunithm Super Star, dove è stato reso sbloccabile dal 4 febbraio 2021. La sua notorietà deriva anche dalla difficoltà elevatissima della traccia Master, una delle più complesse mai progettate per il gioco. Cinque designer musicali (ロシェ@ペンギン, Techno Kitchen, 如月ゆかり, Revo@LC, ぴちネコ) hanno collaborato per creare una sfida tecnica e visiva all’altezza del suo contenuto concettuale. Chi riesce a completare la versione Master con un rank S ottiene il titolo speciale "神曲 -彼岸の詩人-" (Shinkyoku - Higan no Shijin), che si traduce come “Divina Commedia – Poeta dell’Aldilà” e, nello specifico, si riferisce a Virgilio, guida e voce poetica di Dante per tutto l’Inferno e gran parte del Purgatorio. La traccia non è un episodio isolato ma fa parte di una trilogia musicale dantesca. A essa si affiancano Contrapasso -paradiso-, introdotta in Maimai Pink Plus, caratterizzata da toni più eterei, luminosi e spirituali, e Contrapasso -purgatorio-, una fusione dei due brani precedenti, inclusa nell’album Good Evening HolloWood dello stesso t+pazolite. Quest’ultima traccia cerca di incarnare la transizione morale e musicale fra Inferno e Paradiso. È dunque evidente come Contrapasso -inferno- non sia solo una composizione musicale impegnativa e tecnicamente notevole all’interno di Chunithm, ma risulti essere anche una delle rappresentazioni più consapevoli e artisticamente complesse della Divina Commedia nel panorama dei rhythm game giapponesi.
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Bayonetta
Bayonetta è un videogioco d’azione in stile hack and slash pubblicato nel 2009, nato dalla mente di Hideki Kamiya, già autore di Devil May Cry, e sviluppato dallo studio giapponese Platinum Games. È il primo capitolo di una saga che unisce combattimenti spettacolari, ironia, mitologia, religione e un’estetica altamente stilizzata, con protagonista una strega moderna e provocatoria, Bayonetta, dotata di poteri magici, armi da fuoco e abilità acrobatiche sovrannaturali. Il gameplay è veloce, tecnico e orientato al punteggio, con meccaniche come la Witch Time (che rallenta il tempo quando si schivano attacchi con precisione) e un sistema di combo articolato. Bayonetta è noto anche per il suo tono teatrale, la regia esagerata e una colonna sonora che spazia dal jazz alla musica sacra, alternando momenti sensuali e ultraviolenza in modo volutamente ironico. L'opera ha avuto un enorme impatto nel definire lo standard dei giochi d’azione in terza persona del periodo, tanto da generare due sequel (uno per Wii U/Switch e uno per Nintendo Switch nel 2022), oltre a spin-off e adattamenti anime. Il personaggio di Bayonetta è diventato un’icona pop, nota per la sua eleganza letale, i tacchi-pistola e l’umorismo pungente. La storia è ambientata in un mondo immaginario in cui coesistono le tre dimensioni del Cosmo: Inferno (l’abisso), Purgatorio (il limbo) e Paradiso (l’empireo), ciascuno popolato da creature soprannaturali che si intrecciano con la narrazione. Bayonetta si risveglia senza memoria in una bara sul fondo di un lago e inizia una lunga ricerca delle sue origini, combattendo contro schiere di angeli e creature celesti, spesso raffigurate in modo inquietante o mostruoso, capovolgendo l’iconografia religiosa classica. Un personaggio centrale del gioco è Rodin, barista, mercante e demone, che gestisce un locale chiamato The Gates of Hell (Le Porte dell’Inferno). Apparentemente è solo un uomo elegante e silenzioso dietro il bancone, ma in realtà è una figura estremamente potente: un ex angelo caduto, fabbro infernale e occultista che crea armi per Bayonetta fondendo reliquie mistiche e frammenti celesti. Il suo bar è il punto di accesso al negozio del gioco, dove il giocatore può acquistare oggetti, potenziamenti, tecniche speciali e armi iconiche, molte delle quali ispirate a demoni e figure mitologiche. Rodin, il cui nome richiama chiaramente quello dello scultore francese Auguste Rodin, autore proprio dell’incompiuta scultura di stampo dantesco La Porte de l’Enfer, non è solo un comprimario funzionale: se il giocatore raccoglie specifici oggetti nascosti chiamati Angel’s Hymns, Rodin può creare armi uniche, e in certe condizioni può addirittura essere sfidato in un combattimento segreto, dove si rivela essere uno dei boss più difficili e devastanti dell’intero titolo.
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Shinkyoku
Shinkyoku (地獄篇) è un doujinshi (pubblicazione auto-prodotta) realizzato da Asuka Kusanagi e pubblicato nel 2019. L’opera è stata distribuita da Toranoana e attualmente non risulta facilmente reperibile, essendo spesso esaurita o disponibile su richiesta di ristampa. Il manga propone la vicenda di Hayato che, nei suoi sogni, attraversa un inferno sotterraneo sotto Hakodate, città portuale della sottoprefettura di Oshima, guidato da Yuto. Durante questo viaggio onirico, Hayato riflette sui suoi peccati affrontando un simbolico processo di crescita personale. La vicenda è strutturata come reinterpretazione della Divina Commedia di Dante Alighieri, focalizzandosi in particolare sulla prima cantica del poema attraverso una narrazione e uno stile appartenenti al genere yaoi (tipologia di manga in cui viene dato spazio a relazioni romantiche o sessuali tra personaggi maschili). Questo lavoro si distingue per la sua capacità di fondere temi classici con un approccio visivo e narrativo contemporaneo, esplorando con intensità le dinamiche emotive e tormentate dei personaggi. Destinato principalmente a un pubblico femminile adulto, Shinkyoku di Asuka Kusanagi si inserisce nella tradizione dei fanbook giapponesi caratterizzati da una rielaborazione personale e creativa di opere letterarie o di altro tipo.
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Saigo no Restaurant Dante
Saigo no Restaurant Dante (最後のレストラン Dante), ideato da Michihiko Touei e pubblicato a partire dal 26 aprile 2024, narra di un ristorante che accogliere uomini e donne illustri del passato – eroi, regine, condottieri – che, giunti al termine della loro vita, assaporano un’ultima cena. Ogni portata è curata nei minimi dettagli, scelta per onorare le gesta e le aspirazioni di ciascun commensale, donando loro il conforto indispensabile per il trapasso finale. Attraverso dialoghi immersi in delicate riflessioni e un pizzico d’ironia, il racconto fonde gastronomia raffinata e commiato spirituale. La cena diventa, così, simbolo di addio, memoria e umanità. Nonostante la scelta di chiamare “Dante” il ristorante – vero protagonista di questo manga – possa apparire inizialmente come un semplice omaggio culturale alla tradizione gastronomica italiana, essa rivela in realtà una stratificazione simbolica più profonda. L’allusione al poeta fiorentino non si esaurisce nella superficie evocativa, ma si intreccia con le dinamiche più intime della narrazione. A conferma di ciò, le copertine dei primi due volumi pubblicati presentano un riferimento iconografico esplicito. Posta in secondo piana campeggia, infatti, La Porte de l’Enfer di Auguste Rodin, opera ispirata alla Divina Commedia e, in particolare, alla cantica infernale. Questo dettaglio visivo non è casuale, ma suggerisce un significato liminale in cui il ristorante non si configura più come luogo inerte ma diviene invece uno spazio di passaggio, un confine tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Esplicito omaggio dantesco è anche la libera reinterpretazione del dipinto di Domenico di Michelino che raffigura Dante, oggi conservato nel Duomo di Firenze, che appare nel primo volume del manga. Nella pubblicità che al manga è stata fatta sulle pagine di Comic Bunch Kai viene inoltre riportata un’illustrazione in cui è raffigurato un mostro che ricorda, nell’atto di maciullare il corpo di un uomo, il Lucifero dantesco. Il richiamo a Dante assume pertanto un valore simbolico potente, inscrivendo l’intera esperienza culinaria nella dimensione del commiato e della riflessione esistenziale. Ogni personaggio storico, giunto al proprio epilogo terreno, si confronta con un’ultima cena che è al contempo un rito di passaggio, un atto finale che celebra la memoria attraverso il gusto, prima del definitivo congedo.
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Tweeting about ancient art in a shoujo manga style
Tweeting about ancient art in a shoujo manga style, traduzione di 昔の芸術を〈少女漫画風に〉つぶやくよ, è un manga di Minami, autore noto su Twitter/X, pubblicato da Kodokawa il 30 ottobre 2024 che reinterpreta opere d’arte classiche attraverso il filtro estetico e narrativo tipico del manga shōjo (tipologia di manga pensata prevalentemente per un pubblico femminile). Un esempio emblematico di questa rivisitazione è la riproposizione della vicenda di Paolo e Francesca ("Il tragico amore di Paolo e Francesca") tratta dal quinto canto dell’Infero dantesco. In questa versione, Minami trasforma i tragici amanti in personaggi stilizzati secondo le convenzioni del manga per ragazze – estetica delicata, romantica e iperespressiva –, enfatizzando la componente emotiva e le dinamiche sentimentali della sorte dei due amanti.