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Titolo
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Final Fantasy IV
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Anno di uscita
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1991
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Contenuto e riferimenti a Dante
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Final Fantasy IV (ファイナルファンタジーIV, Fainaru Fantajī Fō) è un celebre gioco di ruolo giapponese sviluppato da Square (oggi Square Enix) sotto la direzione di Hironobu Sakaguchi, originariamente pubblicato nel 1991 per Super Nintendo come quarto capitolo principale della serie. Nel corso degli anni ha ricevuto numerose riedizioni e remake: su PlayStation (1997), WonderSwan Color (2002), Game Boy Advance (2005/2006), remake 3D per Nintendo DS (2007/2008), porting mobile per iOS (2012) e Android (2013), versione PC su Steam dal 2014 e una Pixel Remaster multilingue lanciata tra il 2021 e il 2023 su varie piattaforme, incluso Xbox Series X/S nel 2024.
L’avventura segue Cecil, cavaliere oscuro e capitano delle Ali Rosse, impegnato a fermare il mago Golbez che minaccia di distruggere il mondo sottraendo il potere dei cristalli. Il suo viaggio lo porta attraverso tre regni principali, tra cui sotterranei, caverne e persino sulla Luna, dove affronta l’antico Lunarian Zemus. Il gioco si distingue per una trama ricca di dramma, redenzione, tradimenti e sacrifici, tra cui la trasformazione di Cecil in Paladino, la morte commovente di Tellah e le lotte morali dei personaggi.
Proprio nel quarto capitolo della serie sono presenti alcuni dei più evidenti riferimenti danteschi nel mondo videoludico di Final Fantasy. Tra questi rimandi risalta soprattutto un gruppo di boss chiamati I Quattro Elementi, nemici ispirati direttamente ai Malebranche dell’Inferno di Dante Alighieri, i diavoli che sorvegliano la quinta bolgia dell’ottavo cerchio dove sono puniti i barattieri. I nomi scelti per questi boss sono presi direttamente dalla Divina Commedia e rappresentano una forma di trasposizione mitologico-fantasy estremamente interessante. L’uso dei Malebranche non è pertanto solo ornamentale poiché tali personaggi vengono collocati in un contesto che richiama concettualmente l’Inferno dantesco, simulando un viaggio iniziatico attraverso il male e la corruzione.
Scarmiglione (Scarmiglione della Terra)
È il demone associato all’elemento Terra e rappresentato come una creatura zombificata, avvolta da miasmi tossici. Viene inizialmente presentato con un aspetto ingannevole, come un essere incappucciato circondato da non morti. Dopo essere stato sconfitto in questa forma, riappare in una forma ancora più potente della precedente. È comparso anche in Final Fantasy I & II: Dawn of Souls come boss di una delle stanze dell’Abisso Infernale. Il suo nome è ripreso da Scarmiglione, uno dei Malebranche presenti nei canti XXI-XXIII dell’Inferno. Nella Commedia, Scarmiglione è parte della truppa infernale che scorta Dante e Virgilio nella bolgia dei barattieri.
Cagnazzo (Cagnazzo dell’Acqua)
Cagnazzo è il demone dell’Acqua, raffigurato come un grosso mostro corazzato simile a una tartaruga o creatura anfibia. Utilizza potenti attacchi basati sull’elemento acqua, come Tsunami, oltre a tecniche difensive e curative. È un personaggio che si distingue per la sua capacità di inganno. In Final Fantasy IV finge di essere il re di Baron, conducendo il protagonista a rubare il Cristallo dell’Acqua. Anche Cagnazzo compare come boss nel dungeon extra di Dawn of Souls. Il nome deriva dal diavolo Cagnazzo, anch’esso Malebranche dantesco, descritto come scontroso e sospettoso.
Barbariccia (Barbariccia del Vento)
È la componente femminile dei Quattro Elementi, associata all’elemento Vento. In Final Fantasy IV si affronta nella Torre di Zot e in battaglia può assumere la forma di un tornado, diventando temporaneamente invulnerabile. È un personaggio impetuoso e spietato, ma al tempo stesso caratterizzato da un’eleganza crudele. Torna in Dawn of Souls come boss nel livello più profondo dell’Abisso Infernale. Il suo nome viene da Barbariccia, uno dei capi della scorta infernale dantesca, noto per la sua barba ricciuta. Nell’Inferno dantesco mantiene l’ordine tra gli altri diavoli con un certo senso di comando.
Rubicante (Rubicante del Fuoco)
È l’elemento del Fuoco, il più potente tra i Quattro. A differenza degli altri, si distingue per un certo senso dell’onore: prima della battaglia finale in Final Fantasy IV, ad esempio, cura i membri del gruppo del protagonista. Indossa un lungo mantello rosso e utilizza attacchi devastanti di fuoco, come Firaga e Fiery Inferno. In Dawn of Souls è il boss finale del dungeon Abisso Infernale. In Dissidia Final Fantasy Opera Omnia, Rubicante esegue una mossa Burst chiamata His name is Geryon, evocando la spada e lo scudo che Geryon, altro personaggio dall’eco dantesca, e utilizzando in sequenza tutti gli attacchi dei Quattro Elementi. Rubicante viene spesso rappresentato come un demone fiero, ma cavalleresco, a differenza degli altri tre più subdoli. Il nome viene da Rubicante, altro Malebranche dantesco, la cui etimologia rimanda al colore rosso, al calore infernale o alla rabbia (dal latino rabies). Dante descrive Rubicante come collerico e violento.
Vi è poi un altro personaggio che rivoca la dimensione infera dantesca. Si tratta di Calcobrena (o Calcabrina), creatura che nasce dalla fusione dei due automi Calco e Brina, ciascuno appartenente al clan delle bambole animate presenti nel tempio sotterraneo dei nani in Final Fantasy IV. In battaglia, se non si riesce a sconfiggere rapidamente entrambi gli automi, questi possono unirsi usando l’abilità Combine, dando vita proprio alla potente entità Calcobrena (o Calcabrina). Anche questo nome deriva da un Malebranche dell’Inferno – Calcabrina –, noto per la sua litigiosità e per la rissa grottesca con il compagno Alichino, durante la finta liberazione del dannato Ciampòlo di Navarra (Inf. XXII).