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Titolo
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[TGL A100:1772] La Divina Comedia di Dante, di nuovo alla sua vera lettione ridotta con lo aiuto di molti antichissimi esemplari, In Vinegia, appresso Domenico Farri, MDLXIX
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Editore
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Domenico Farri
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Data di pubblicazione
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1569
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Titolare dei diritti
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© Tokyo General Library
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Identificativo
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TGL A100:1772
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Descrizione
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Descrizione fisica
36, 598, [2] p.; 12°
Consistenza dell'esemplare
I, [36], 598, [2], I'. La legatura è settecentesca, con piatti rivestiti in cuoio bianco. La cartulazione moderna è indicata a matita in basso, centrata: numerazione araba 1-31 (pp. [36] e 1-26) e numerazione romana I-XI (pp. 575-598).
Segnature, ex-libris e note di possesso
- f. Iv, in alto a destra, a matita: collocazione attuale «A100/1772»;
- f. [1]r, sopra il frontespizio, numero a matita «16»;
- f. [2]r, sotto il nome del dedicatario («Reverend. ecc.»), numero «14» in rosso, probabilmente a timbro;
- contropiatto posteriore, annotazione moderna a matita: «4 Vetr. D. P. 8 / 86 css».
Annotazioni e glosse
Nel volume sono presenti alcuni scarabocchi a penna (pp. 292 e 400) e postille a margine dei canti XXII-XXVII dell’Inferno (pp. 124-155), con croci di richiamo ai versi. Alcune glosse significative:
- p. 124 (Inf. XXII 32): «incontra» spiegato con «avviene»;
- p. 129 (Inf. XXIII 7): «mo & issa» con «ora, et testè»;
- p. 130 (Inf. XXIII 26): «L'imagine di fuor tua non trarrei» con «come vedo i tuoi pensieri»;
- p. 131 (Inf. XXIII 65-66): dettagliata spiegazione di Federigo II e del piombo;
- p. 135 (Inf. XXIV 11-12): «ringauagna» con «= riacquista»;
- p. 138 (Inf. XXIV 92-93): «helitropia» con «per render/si invisibili»;
- p. 139 (Inf. XXIV 124-125): «mul» con «Bastardo»;
- p. 142 (Inf. XXV 10-11): «che non stanzi» con «p(er)ché non de/liberi»;
- p. 145 (Inf. XXV 117): «due porti» con «due piedi»;
- p. 145 (Inf. XXV 119-120): «& genera 'l pel suso» con «ad uno toglie il / pelo, all'altro / lo dà»;
- p. 148 (Inf. XXVI 13-14): «iborni» con «abbagliati»;
- p. 152 (Inf. XXVI 114): «Picciola uigilia» con glossa tipografica «cioè quel poco di vita che ci resta» e manoscritta «; cioè veglia»;
- p. 152 (Inf. XXVI 125): «De' remi facemmo ale al folle uolo» con «remigio alatu(m)»;
- p. 155 (Inf. XXVII 48): «La dove soglion fan de' denti succhio» con spiegazione «Sta nella fig./ di mastino».
Il volume, attraverso glosse e postille, mostra un attento lavoro filologico e didattico sui versi dell’Inferno, chiarendo termini e immagini complesse.
Le informazioni qui riportate sono tratte da: Lorenzo Amato, La "Dante Collection": le più antiche edizioni dantesche possedute dalla General Library dell'Università di Tokyo, in «Rivista di Studi Danteschi», XXIV, (2024), 1, pp. 79-112.