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Tweeting about ancient art in a shoujo manga style
Tweeting about ancient art in a shoujo manga style, traduzione di 昔の芸術を〈少女漫画風に〉つぶやくよ, è un manga di Minami, autore noto su Twitter/X, pubblicato da Kodokawa il 30 ottobre 2024 che reinterpreta opere d’arte classiche attraverso il filtro estetico e narrativo tipico del manga shōjo (tipologia di manga pensata prevalentemente per un pubblico femminile). Un esempio emblematico di questa rivisitazione è la riproposizione della vicenda di Paolo e Francesca ("Il tragico amore di Paolo e Francesca") tratta dal quinto canto dell’Infero dantesco. In questa versione, Minami trasforma i tragici amanti in personaggi stilizzati secondo le convenzioni del manga per ragazze – estetica delicata, romantica e iperespressiva –, enfatizzando la componente emotiva e le dinamiche sentimentali della sorte dei due amanti.
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Make the Exorcist Fall in Love
Make the Exorcist Fall in Love, scritto da Aruma Arima e illustrato da Masuku Fukayama, è un manga pubblicato su Shōnen Jump+ a partire dal 15 dicembre 2021 e raccolto in 11 volumi dal 4 aprile 2025. La vicenda ha per protagonista un giovane esorcista – Mr. Priest – addestrato, fin dalla nascita, dalla Chiesa cattolica, tanto rigido nei suoi principi da strapparsi un occhio durante uno scontro con un demone della lussuria. Nonostante la sua indole bellicosa, Mr. Priest aspira a una vita pacifica, sognando di dedicarsi alla pasticceria. Tuttavia, la sua routine viene sconvolta quando Satana ordina di avvicinarlo a Imuri Atsuki, artista emergente specializzate in illustrazioni di demoni innamorati. La sua missione diventa quella di proteggerla dai piani infernali, creando così un contrasto tra la purezza del sentimento e l’oscurità demoniaca. Make the Exorcist Fall in Love intreccia volutamente azione, occulto e suggestioni religiose in un contesto narrativo cupo e sovrannaturale. Fin dal primo capitolo del manga (Ama il tuo prossimo, 汝の隣人を愛せよ, Nanji no rinjin o aiseyo, pubblicato il 2 maggio 2022), l’opera introduce un immaginario infernale denso di simbolismo, ricorrendo alla Porte de l’Enfer di Auguste Rodin, ispirata alla Commedia dantesca, come soglia tra il mondo umano e le forze demoniache. Questo motivo visivo e tematico riaffiora in più momenti della vicenda – ad esempio nel capitolo 52 (Onnipotenza, 全能, Zen'nō, 4 gennaio 2024) –, rafforzando il legame tra l’esorcismo e l’idea di condanna eterna. La porta diventa così emblema di passaggio, ma anche di perdizione, assurgendo a immagine chiave nello sviluppo del protagonista e nell’ascesa del conflitto contro il male.
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Kichikujima
Pubblicato dal 26 dicembre 2013 al 12 settembre 2022 sulla rivista digitale Web Comic Gamma e poi raccolto in 24 tankōbon, Kichikujima, conosciuto anche come Freak Island nella versione inglese, è un manga horror scritto e disegnato da Masaya Hokazono, autore celebre per il suo stile viscerale e disturbante. Il manga narra di sei studenti di Tokyo, appassionati di archeologia, che decidono di esplorare l’isola deserta di Kikuchi. Il loro viaggio, inizialmente guidato dalla curiosità per rovine dimenticate, si trasforma in un incubo quando Higashiyama, uno dei giovani studenti, viene brutalmente aggredito da una figura mascherata da maiale. Da quel momento in poi la sopravvivenza diventa l’unica legge valida sull’isola. Al capitolo 50, si può cogliere un richiamo indiretto ma suggestivo al monito che campeggia sulla porta dell’Inferno dantesco. Il riferimento all’abbandono della speranza evoca così l’ombra del poema nella crudezza del racconto.
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One Piece
One Piece, manga di Eiichirō Oda serializzato per la prima volta nel luglio 1997 sulla rivista giapponese Weekly Shōnen Jump e attualmente in corso, rappresenta un fenomeno mondiale nel panorama del manga giapponese. La trama segue Monkey D. Rufy, un giovane pirata dal carattere audace, deciso a impossessarsi del mitico tesoro chiamato "One Piece" e diventare così il Re dei Pirati. Ambientato in un universo colmo di isole misteriose, mari insidiosi e poteri straordinari conferiti dai Frutti del Diavolo, la serie si distingue per la sua abilità nel mescolare azione, umorismo e introspezione emotiva, offrendo personaggi complessi e storie avvincenti che esplorano temi universali come il coraggio, la lealtà e la libertà. Il suo immenso successo ha dato origine a un vasto franchise che comprende anime, film, videogiochi, spin-off e gadgets, prodotti che hanno decretato One Piece come un’icona della cultura pop globale. A partire dal capitolo 525 del manga (pubblicato in Giappone il 4 giugno 2009), corrispondente all’episodio 422 dell’anime (1 giugno 2011), prende avvio la saga di Impel Down, la prigione sottomarina di massima sicurezza del Governo Mondiale, situata nella Calm Belt per ostacolare eventuali tentativi di fuga. I prigionieri sono segregati in celle costruite in agalmatolite, materiale in grado di neutralizzare i poteri conferiti dai Frutti del Diavolo. La sorveglianza è garantita da una rete di lumacofoni, telecamere viventi che trasmettono in tempo reale le immagini a un centro di controllo, e da guardie specializzate come i Blugori, esseri umanoidi con caratteristiche animali. La prigione è diretta da Magellan, affiancato dal vicedirettore Hannyabal. Magellan possiede il potere del Doku Doku no Mi, un Frutto del Diavolo che gli conferisce la capacità di generare e controllare veleni mortali. Durante la saga di Impel Down, Monkey D. Rufy affronta numerosi ostacoli per raggiungere il livello più profondo della prigione, dove è detenuto suo fratello Portuguese D. Ace, con l’obiettivo di liberarlo. Impel Down si configura come una reinterpretazione moderna dell'Inferno dantesco. La sua struttura, a forma di cono rovesciato, si estende dal livello del mare fino al fondale oceanico ed è suddivisa in sei livelli discendenti, ognuno destinato a detenere criminali di diversa pericolosità. Tale configurazione rispecchia la discesa attraverso i cerchi infernali, dove ogni piano corrisponde a una punizione specifica, analogamente ai peccati puniti nell’Inferno di Dante. Ad esempio, il terzo livello, noto come Inferno della Fame, presenta un ambiente rovente e desertico, richiamando il settimo cerchio dell’Inferno dantesco, dove i violenti sono puniti in un paesaggio arido e infuocato. La presenza di un Minotauro a guardia del quarto livello richiama poi la figura mitologica presente nel primo girone del settimo cerchio dantesco. Queste analogie suggeriscono come Eiichirō Oda possa aver tratto ispirazione dall’opera di Dante – nella serie non mancano altri riferimenti alla cultura italiana come il parallelismo tra Venezia e l’ambientazione di Water Seven – per costruire una prigione che non solo funge da sfondo narrativo ma attualizza anche una riflessione simbolica sulla giustizia e sulla punizione.
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Kandata Onee-san no Jigoku Slow Life
Kandata Onee-san no Jigoku Slow Life è un manga scritto e disegnato da 19-sai, pubblicato a partire dal 2023 sulla rivista Bessatsu Shōnen Champion dell’editore Akita Shoten. L’opera, ancora in corso, appartiene al genere shōnen e si distingue per un tono ironico e surreale che si mescola a elementi infernali. La storia narra delle vicende di Ear Ossicles, un uomo finito all’Inferno dove incontra Kandata, una donna che ha imparato a vivere con leggerezza anche nell’eterna dannazione, trasformando l’orrore in routine. Il loro incontro dà avvio a una convivenza singolare fatta di situazioni paradossali e una serenità grottesca che contrasta con l’ambiente infernale che li circonda. Nel ventiquattresimo capitolo del primo volume, pubblicato il 12 maggio 2023, Kandata, ormai saldamente radicata nella sua quotidianità ultraterrena, si confronta con figure mitiche dell’oltretomba di chiaro stampo dantesco. Tra queste emergono Cerbero, Gerione, i centauri, il gigante Briareo nella posa plastica resa celebre dall’incisione di Inf. XXXI eseguita da Gustave Doré nel 1857 e una reinterpretazione al femminile di Barbariccia. È evidente come l’autore abbia accentuato i toni comici e grotteschi della realtà infera generando così un surreale contrasto tra la calma apparente e l’inquietante drammaticità del luogo.
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Jigosata - Jigoku no Sata mo Omae-shidai
Jigosata - Jigoku no Sata mo Omae shidai (ジゴサタ~地獄の沙汰もお前しだい), conosciuto in inglese come Jigosata - The Hell Is up to You, è un manga seinen scritto e disegnato da Yohsuken, serializzato su Web Goraku Egg tra il 2019 e il 2022. La serie, composta da quattro volumi e inedita in Italia, ha trovato spazio presso la casa editrice giapponese Nihon Bungeisha. La trama ruota attorno a una giovane donna assassinata che, una volta nell’aldilà, assume il ruolo di giudice nell’inferno, punendo personalmente criminali come assassini e malfattori. Il manga intreccia elementi di giustizia ultraterrena, riflessione morale e suggestioni infernali, offrendo una lettura intensa e coinvolgente del concetto di punizione post-mortem all’interno di una cornice visivamente e tematicamente potente. Tra i personaggi del manga ve ne è uno particolarmente legato alla Commedia dantesca. Zio Kamimoku (神曲おじさん) è un uomo che, dopo la morte, ha trovato dimora in Paradiso. Dotato di spirito arguto e indole cordiale, mostra una viva passione per la Divina Commedia, nutrendo un sincero interesse per la prima cantica del poema. Per questa ragione, non di rado si reca volontariamente nell’Inferno per esplorarlo. La sua curiosità è rivolta soprattutto ai misteri che avvolgono il livello più profondo degli Inferi ed è desideroso di comprenderli.
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Defense Devil
Defense Devil è un manga ideato da Youn In-wan e illustrato da Yang Kyung-il, pubblicato in Giappone da Shogakukan tra l’aprile 2009 e il giugno 2011. L’opera è composta da 100 capitoli raccolti in dieci tankōbon. Il manga racconta le vicende di Kucabara – conosciuto anche come Mephisto Barto Dertov Reffertlark Kucabara – un principe demoniaco bandito dall’Inferno perché incapace di compiere atti crudeli. Costretto a vivere nel limbo di Event Horizon insieme all’amico drago Bichula, egli sceglie di diventare un "avvocato infernale". Difendendo le anime di peccatori innocenti, Kucabara ottiene la preziosa Dark Matter, necessaria per riacquistare i suoi poteri e poter tornare tra i demoni. Nel corso della sua missione, il protagonista affronta vari Shinigami e demoni, intrecciando rapporti con personaggi come la misteriosa Elimona, l’esorcista Idamaria e vari esponenti del mondo celeste e infernale. La storia mescola elementi propri del soprannaturale, azione e un tocco di mistero, offrendo un contrasto tra la sua struttura da battle manga e toni più leggeri e spesso ironici. Nel capitolo Judgement – 13 Zodi, uscito in Giappone il 18 giugno 2010, e raccolto nel tankōbon 5 dell’opera viene introdotta una sezione dell’Inferno denominata Gola di Dante. Si tratta di un baratro senza fondo che si estende all’infinito ed è caratterizzato da rocce aguzze. Sebbene queste potrebbero fungere da appoggio, si sgretolano al minimo contatto, rendendo il passaggio estremamente arduo. Questa impervia area verrà superata solo grazie alle funzionalità aeree del veicolo parlante Jodie. Si segnala, infine, come nella versione italiana del manga per indicare la posizione geografica della Gola di Dante viene riportato, su autonoma iniziativa del traduttore, il primo verso dell’Inferno.
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DanDaDan
DanDaDan è un manga scritto e disegnato da Yukinobu Tatsu, pubblicato a puntate su Shōnen Jump+ di Shūeisha a partire dal 6 aprile 2021 e raccolto in volumi tankōbon da agosto 2021. La storia è incentrata su Momo Ayase, una liceale che crede nei fantasmi, e Ken Takakura (detto “Okarun”), fermamente convinto dell’esistenza degli alieni. Ben presto scopriranno che entrambi avevano ragione e ad attenderli vi saranno misteriosi fenomeni ultraterreni. Nel capitolo 121 del manga (こいつは誰だ?, Koitsu wa dare da, tradotto in E questo chi è?), pubblicato il 4 luglio 2024, viene ritratto il carismatico Count Saint Germain mentre attraversa un’imponente porta di pietra che riproduce le fattezze della scultura The Gates of Hell di Auguste Rodin, ispirata alla Divina Commedia di Dante. La raffigurazione dell’opera scultorea è resa con tale fedeltà alla versione reale da suggerire una scelta intenzionale dell’autore del manga di rendere questo attraversamento un gesto emblematico di Saint Germain che non si limita semplicemente a varcare una soglia fisica ma compie un atto simbolico come colui che ha sperimentato la dimensione infera.
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Chunichi Shimbun Kodomo Weekly
Nel numero del 23 marzo 2024 del supplemento per bambini Chunichi Shimbun Kodomo Weekly, allegato al prestigioso quotidiano giapponese Chunichi Shimbun, viene proposta una guida illustrata per la creazione di un manga biografico dal titolo “Come disegnare manga biografici di personaggi storici di fama mondiale facili e veloci da leggere!” (サクサク読める世界史人物伝の漫画の描き方), firmata dalla mangaka e illustratrice Sagawa Yumeko. Rivolta ai giovanissimi lettori, questa sezione didattica prende come figura esemplare Dante Alighieri, introducendo il suo profilo storico e culturale attraverso i tipici codici espressivi del fumetto giapponese. L’iniziativa non si limita a raccontare chi fosse Dante, ma ne fa un pretesto narrativo per esplorare in modo pratico le fasi fondamentali della realizzazione di un manga. Con tono chiaro e disegni suggestivi, Sagawa accompagna i lettori in un viaggio dietro le quinte del processo creativo: dalla nascita dell’idea alla scrittura dello storyboard, dalla composizione delle tavole fino all’inchiostrazione e alla rifinitura finale. Attraverso la costruzione del personaggio di Dante, ritratto in modo caricaturale ma mai irriverente, la guida mostra come anche una figura storica apparentemente distante possa diventare accessibile, viva, e persino divertente agli occhi di un fruitore contemporaneo. L’iniziativa si inserisce nella tradizione educativa giapponese che valorizza l’uso del manga non solo come prodotto di intrattenimento ma anche come veicolo di alfabetizzazione culturale e storica.
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Alma
Alma, opera del giovane ma già acclamato mangaka Shinji Mito, è un manga che propone una combinazione raffinata di azione, fantascienza e introspezione esistenziale. Pubblicato tra il 2019 e il 2020 sulle pagine del Weekly Young Jump, Alma si compone di quattro volumi che raccontano una storia ambientata in un mondo post-apocalittico, segnato dalla presenza di esseri umani clonati – i Gijins –, e da una riflessione profonda sull'identità, la memoria e il valore della vita. Al centro del racconto ci sono Ray e Trice, due giovani cresciuti insieme in una realtà distorta e dolorosa, in cui la linea tra umano e artificiale si fa sempre più sottile. La narrazione alterna momenti di tensione narrativa, fatta di combattimenti, fughe e misteri, a pause poetiche, in cui il tempo sembra sospendersi per lasciare spazio all’indagine psicologica e alla malinconia, momenti che fanno di questo lavoro una riflessione visiva sull’essere umano e sul suo destino. Un episodio significativo, che rivela l’ambizione culturale dell’autore, è l’inserimento, seppure fugace, di un volume della Divina Commedia all’interno della storia come oggetto di scena in relazione a uno dei protagonisti del manga (volume 1, capitolo 1). Questo dettaglio, apparentemente marginale, si carica di valore simbolico in quanto l’inferno dantesco, con il suo viaggio di espiazione, può essere accostato al cammino di Ray che discende nei meandri della colpa e del dubbio per ritrovare una propria salvezza e un senso al proprio essere.
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Il movimento della terra
Chi - Chikyuu no Undou ni Tsuite (Il movimento della terra) è un manga di Uoto, serializzato sulla rivista Weekly Big Comic Spirits di Shōgakukan dal settembre 2020 e concluso nell’aprile 2022, che racconta, in un contesto immaginario ispirato al XV secolo, la lunga e drammatica battaglia per l'affermazione dell’eliocentrismo. La storia segue diverse generazioni di personaggi – da Rafal, giovane studioso pronto a morire per la verità scientifica, fino ad Albert Brudzewski, futuro maestro di Copernico – tutti coinvolti nella trasmissione clandestina di un sapere proibito. Tra persecuzioni, sacrifici e tradimenti, il racconto intreccia fede, scienza e lotta per la libertà del pensiero, mostrando come la ricerca della verità possa sopravvivere all’oppressione attraverso la memoria e il coraggio di pochi. Tra fede e tensione per la verità e il potere trova posto anche un particolare omaggio alla letteratura classica europea. In occasione dell’uscita del volume 4 del manga, pubblicato in Giappone il 30 giugno 2021, è stata infatti rilasciata un’edizione speciale contenente una cartolina illustrata che riportava un celebre verso tratto dall’Inferno dantesco: “Se tu segui tua stella” (Inf. XV, 55). Questa espressione, ripresa dal dialogo tra Dante e Brunetto Latini, allude al destino intellettuale e morale che ciascuno è chiamato a compiere. Brunetto, maestro e mentore di Dante, rappresenta la figura dell’intellettuale che sprona l’allievo a non deviare dalla via del sapere, pur in un contesto segnato da condanna. Nel manga, questa stessa idea assume una risonanza profonda: i protagonisti, pur consapevoli dei rischi, scelgono di seguire la “loro stella”, ovvero la verità scientifica e il desiderio di conoscenza, anche a costo dell’eresia, del martirio o dell’esclusione sociale. Come Dante, così i personaggi del manga riconoscono nell’obbedienza alla propria vocazione qualcosa di più alto della mera sottomissione all’autorità religiosa o politica.
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Cesare - Il creatore che ha distrutto
Cesare - Il creatore che ha distrutto è un manga storico creato da Fuyumi Sōryō, serializzato tra il 2005 e il 2021 sulla rivista Morning di Kodansha, e raccolto in 13 volumi. Sōryō, coadiuvata da Motoaki Hara, esperto studioso di Dante, dipinge un vivido affresco del Rinascimento italiano, in particolare della giovinezza di Cesare Borgia all’Università di Pisa. Il racconto segue le vicende di Angelo da Canossa, un giovane fiorentino dalla mente brillante, la cui amicizia con Cesare guida la narrazione fra politica, intrighi e bellezza rinascimentale. Tra i protagonisti emergono figure come Cesare Borgia, raffinato e ambizioso figlio di Rodrigo, e Michelotto da Corella, suo fedele compagno di sangue spagnolo. Accanto a loro, personaggi storici come Giovanni de’ Medici, futuro Leone X, e Niccolò Machiavelli aggiungono profondità e contesto al racconto. Nel volume 2, capitolo 10 del manga intitolato La divina commedia (神曲, Shinkyoku) – pubblicato in Giappone il 23 ottobre 2006 – è presente un passaggio che richiama esplicitamente la Commedia dantesca. In questo episodio, ambientato nel 1491 all’Università di Pisa, il celebre umanista Cristoforo Landino tiene una lezione sul trentatreesimo canto dell’Inferno, suscitando un vivace confronto tra Cesare Borgia, Giovanni de’ Medici e lo studente immaginario Angelo da Canossa. Il dibattito tocca questioni etiche e politiche profonde – la crudeltà del potere, l’ambizione personale, la responsabilità collettiva – la cui risonanza varia sensibilmente a seconda del contesto culturale di lettura. Sōryō, attraverso le parole di Landino, rilegge il testo dantesco, correggendo e ampliando alcuni elementi (come la distinzione tra figli e nipoti di Ugolino della Gherardesca o le ambizioni cardinalizie di Ruggieri) e, soprattutto, spostando la riflessione dal tormento personale alla corresponsabilità della cittadinanza pisana. Questa scelta narrativa riecheggia la tradizione critica dantesca, ma ne attualizza i contenuti per sollecitare riflessioni politiche e morali contemporanee. Particolarmente rilevante è il dialogo tra Cesare e Angelo, che si articola infatti attorno a domande ancora oggi cruciali che riguardano la libertà dei cittadini e le conseguenze di un ordine sociale imposto. La scena dantesca ritratta da Sōryō può dunque assumere un valore del tutto nuovo e sembrerebbe riflettere indirettamente il clima politico del Giappone dei primi anni Duemila, segnato da riforme neoliberiste che hanno intaccato diritti e tutele dei lavoratori. L’uso dell’episodio di Ugolino diviene così una lente attraverso cui Sōryō interroga la responsabilità individuale e collettiva di fronte all’ingiustizia.
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Kara no kyōkai
Ambientata nella città fittizia di Mifune alla fine degli anni ’90, Kara no Kyōkai, conosciuta anche The Garden of sinner, racconta la vita di Shiki Ryōgi, una giovane donna che, dopo un incidente, sviluppa la capacità di percepire il sopraggiungere della morte di ogni oggetto o essere vivente. Shiki si unisce a Mikiya Kokutō, suo compagno di classe, e alla maga Tōko Aozaki nell’agenzia investigativa Garan no Dō, affrontando casi soprannaturali e cercando un significato alla sua esistenza. Nel quinto film della serie appare un dipinto murale che raffigura la porta dell’Inferno descritta nel primo canto della Divina Commedia di Dante. In particolare, l'immagine si collega al passo in cui Dante e Virgilio giungono all’ingresso dell’Inferno, dove è inciso il celebre verso "Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate". Questo riferimento visivo sottolinea la natura simbolica e metafisica del viaggio della protagonista, intrecciando l'estetica dell’anime con la tradizione letteraria dantesca.
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Neon Genesis Evangelion
Neon Genesis Evangelion è una serie televisiva anime ideata e diretta da Hideaki Anno, prodotta da Gainax e trasmessa su TV Tokyo dal 4 ottobre 1995 al 27 marzo 1996. L’opera, composta da ventisei episodi, si distingue per la commistione di fantascienza post-apocalittica e forte introspezione psicologica, accompagnata da un fitto intreccio di simbolismi religiosi, cabalistici ed esoterici. Il franchise di Evangelion si è evoluto attraverso diverse produzioni cinematografiche, ognuna delle quali ha arricchito e reinterpretato l’universo narrativo creato da Anno. Il primo film, Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth (1997), è composto da due parti distinte: Death, un riassunto della serie televisiva con una nuova struttura narrativa, e Rebirth, che funge da introduzione al successivo lungometraggio. Segue Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion (1997), che offre una conclusione alternativa e più esplicita agli episodi finali della serie TV, esplorando temi di identità, solitudine e connessione umana. Nel 2007 ha avuto inizio la tetralogia Rebuild of Evangelion, con l’intento di rielaborare la storia originale con una nuova animazione e alcuni cambiamenti narrativi. Il quarto e ultimo capitolo, Evangelion: 3.0+1.0 Thrice Upon a Time (2021), conclude la saga cinematografica, presentando una visione più ottimistica e riflessiva del protagonista Shinji Ikari. Analizzando la conformazione della Bethany Base, una struttura militare e scientifica segreta situata sotto la città di Tokyo-3 che serve come centro operativo per la NERV, l’organizzazione incaricata di gestire gli Evangelion e difendere l’umanità dagli Angeli, si può ipotizzare un rapporto coerente e intenzionale con l’architettura simbolica dell’Inferno dantesco. A partire dalla pubblicazione del Complete Records Collection del film Evangelion 2.0 nel 2010, è stato possibile identificare con maggiore chiarezza i nomi e la disposizione interna dei livelli della base, alcuni dei quali vengono pronunciati nei sei minuti dell’opening. La Bethany Base, concepita per confinare e studiare il Terzo Angelo e situata in un’area remota e ghiacciata, è descritta come una struttura verticale in cui il Terzo Angelo è imprigionato nei livelli più profondi. Questa disposizione richiama la configurazione dell’Inferno come luogo sotterraneo a forma di imbuto rovesciato, culminante nel Cocito, dove è confinato Lucifero. Il parallelismo diventa ancora più esplicito quando si osserva la nomenclatura delle aree interne della base. Vi compaiono, infatti, riferimenti diretti a Malebolge (episodio 22 del 28 febbraio 1996; episodio 24 del 13 marzo 1996), e al Cocito che, oltre a suggerire una struttura concentrica, indicano anche un percorso simbolico di discesa nelle profondità infernali.
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Digimon
Il franchise Digimon (abbreviazione di Digital Monsters) nasce alla fine degli anni '90 come risposta di Bandai al fenomeno dei Tamagotchi, evolvendosi rapidamente in una delle saghe cross-mediali più note del panorama giapponese. Creato da Akiyoshi Hongo, pseudonimo collettivo per diversi autori, Digimon si sviluppa inizialmente come gioco elettronico portatile, per poi espandersi in una ricca gamma di media: serie animate, film, manga, videogiochi e giochi di carte. Al centro del racconto vi sono creature digitali provenienti da un mondo parallelo – il Digimon World – nate dall’evoluzione autonoma delle reti informatiche. Queste entità possono evolvere in forme sempre più potenti attraverso un processo chiamato "digievoluzione", spesso in sinergia con il legame affettivo che instaurano con i loro partner umani. Nel mondo di Digimon, tanto nell’anime quanto nel gioco di carte vi è un possibile riferimento dantesco relativo a un attacco di uno dei personaggi della serie. Il Cocytus Breath – noto anche come Metal Wolf Claw – è l’arma glaciale distintiva di MetalGarurumon. L’attacco consiste in un soffio di gelo estremo, prossimo allo zero assoluto, capace di pietrificare l’avversario in un istante, annientandone le funzioni vitali. Il nome "Cocytus" richiama il Cocito della Divina Commedia, il lago ghiacciato dell’ultimo cerchio infernale, dove l’immobilità del gelo è simbolo supremo della dannazione.
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Geki!! Gokutora Ikka
Geki!! Gokutora Ikka, tradotto in inglese come Rage!! The Gokutora Family, è un manga di Akira Miyashita, pubblicato in 7 volumi su Weekly Shōnen Jump tra gennaio e luglio 1994. Quest’opera narra le imprese di Tora Toratora, un giovane proveniente dal villaggio rurale di Yoneda, e del suo sogno di diventare il gangster più temuto del Giappone. Ideato subito dopo lo stop di Shiritsu Kiwamemichi Kōkō (Ultimate Path Private High School), opera d’esordio di Miyashita, il manga si lega esplicitamente a quel mondo narrativo, offrendo continuità a personaggi e storie rimasti in sospeso. Miyashita, celebre per i suoi battle manga carichi di umorismo muscolare, qui consolida la sua cifra autoriale fondata su una commistione di combattimenti e comicità esagerata. Nel capitolo 6 del primo volume, intitolato First step to extreme Juvy, il protagonista del manga è in procinto di varcare l’ingresso della Abashiri extreme-class juvenile trainging school, una scuola di rieducazione minorile, e per sottolineare l’asprezza e la durezza di quest’ambiente viene ripreso il monito che campeggia sulla porta dell’Inferno dantesco (Inf. III, 9).
Series
Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2
Code Geass: Lelouch of the Rebellion è una serie anime prodotta dallo studio Sunrise, con la regia di Gorō Taniguchi e la sceneggiatura di Ichirō Ōkouchi. Il progetto si è avvalso del collettivo CLAMP, che ha curato il design dei personaggi. La serie ha debuttato sulle reti giapponesi MBS e TBS il 6 ottobre 2006, proseguendo la messa in onda fino al 30 marzo 2007 per i primi 23 episodi, e concludendosi definitivamente il 29 luglio dello stesso anno con gli ultimi due. Il seguito, intitolato Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2, composto da ulteriori 25 episodi, è stato trasmesso tra il 6 aprile e il 28 settembre 2008, sempre sulle medesime emittenti. Proprio in Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 sono presenti, in almeno due momenti significativi, degli omaggi deliberati alla Divina Commedia di Dante. Nel primo episodio, durante la scena in cui Lelouch Lamperouge si trova in un sidecar diretto verso la Torre di Babele, in un frame si intravede distintamente che il personaggio sta leggendo Purg. XXII. La scelta di citare il Purgatorio in questo momento della narrazione non è casuale poiché Lelouch ha perso la memoria dei suoi peccati e si trova simbolicamente separato dalla verità e in cerca di un nuovo senso da dare alla sua vita. Nel ventunesimo episodio dell’anime appare una seconda citazione dantesca esplicita quando su un monitor viene riportato il celebre nono verso di Inf. III, l’incisione che campeggia sulla porta infernale: “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”. In quel contesto narrativo, il mondo di Code Geass si è avvicinato a un punto di non ritorno in cui le manipolazioni, i tradimenti e le rivoluzioni hanno condotto l’umanità – e Lelouch – sull’orlo dell’abisso. Inserire questo verso segna dunque il passaggio simbolico a un inferno morale, dove ogni speranza è definitivamente perduta.
Series
Ayashi Divine Comedy
Ghost Slayers Ayashi è un anime storico-fantasy dello studio Bones, andato in onda dal 7 ottobre 2006 al 31 marzo 2007 per un totale di 25 episodi. È ambientato nel 1843 durante l’era Tenpō, quando creature dell’oltretomba (yoi) invadono Edo. Sei mesi dopo la conclusione della serie TV, lo studio pubblica una miniserie OVA in cinque puntate da circa 24 minuti ciascuna, intitolata Ayashi Divine Comedy che funge da epilogo tematico. La puntate in questione riportano i seguenti titoli: Inferno – I, “The River of Wailing” (嘆きの河, Nageki no Kawa), 22 agosto 2007; Inferno – II, “The City of Dis” (ディーテの市, Dīte no Ichi), 26 settembre 2007; Inferno – III, “Mount Purgatory” (煉獄山, Rengokuzan), 26 settembre 2007; Inferno – IV, “Earthly Paradise” (地上楽園, Chijō Rakuen), 24 ottobre 2007; Inferno – V, “Myth” (神話, Shinwa). Viene dunque richiamato il poema dantesco suggerendo però un viaggio in un’aldilà tipicamente giapponese. Le cinque puntate, in cui Edo sprofonda nuovamente nell’oscurità, raccontano di una rinascita dal male occulto, con demoni e spiriti maligni che tornano a tormentare la città, mentre i protagonisti affrontano temi di identità, responsabilità e redenzione.
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Devil Lady
Devi Lady è un’opera di Gō Nagai che mescola horror, erotismo e riflessione esistenziale. Protagonista della storia è Jun Fudo, ex modella riservata e tormentata, che scopre in sé la capacità di trasformarsi in una creatura demoniaca: la Devil Lady. In un mondo in cui gli esseri umani si mutano in entità mostruose, Jun diventa il fulcro di una guerra tra l’umanità e i cosiddetti Devil Beasts, figure che minacciano l’ordine costituito. Sotto la guida ambigua dell’enigmatica Lan Asuka, Jun si trova progressivamente costretta ad abbracciare la propria natura ibrida, oscillando tra istinto bestiale e coscienza umana. Il manga, a tratti filosofico, esplora i temi dell’identità, della metamorfosi, del desiderio e del caos, rileggendo in chiave apocalittica l’evoluzione darwiniana come decadenza morale e spirituale. In un crescendo tragico, la serie si inserisce pienamente nell’universo narrativo di Nagai, culminando in un’apocalisse che collega Devil Lady alle altre opere della “saga diabolica”, come Devilman e Mao Dante. Personaggio centrale dell'opera è Ryō Utsugi, enigmatico studente ossessionato dalla Divina Commedia. Il suo soprannome, “Dante”, non è casuale. Egli crede infatti di essere la reincarnazione del poeta italiano e si sente destinato a varcare nuovamente le soglie dell’Inferno. A differenza dell’agens Dante, Ryō è tuttavia amorale, solitario e mosso da un’egoistica sete di conoscenza. Il suo viaggio negli abissi non nasce pertanto da un mandato divino ma da un personale e oscuro desiderio di vedere ciò che è proibito e sfidare così l’ignoto. Nagai rovescia, dunque, il valore simbolico del viaggio dantesco. Se Dante percorre l’Inferno per ritrovare la salvezza e uscire dalla selva oscura dell’errore umano, Ryō sceglie consapevolmente di entrarvi. Il bosco di Aokigahara, luogo di suicidi, diventa la sua selva e il portale verso gli Inferi. Il suo cammino, breve ma denso, è popolato da figure infernali – Caronte, Minosse, Cerbero, Gerione, i centauri – accanto ai demoni di Devilman, in una fusione tra l’universo dantesco e quello naganiano. Il paradosso narrativo raggiunge il suo apice nell’incontro finale con Satana nel Cocito. Qui Ryō scopre che il desiderio di sfidare Dio e ottenere il potere assoluto era nato già in Dante – il poeta e Virgilio vengono rappresentati in modo identico a come verranno raffigurati in Dante Shinkyoku. Satana non lo ha chiamato ma è Ryō stesso ad aver cercato questo incontro affascinato dalla potenza del male. È allora evidente come attraverso Ryō Utsugi, Nagai abbia proposto una reinterpretazione radicale della figura di Dante: non più una guida spirituale ma l’archetipo dell’uomo che brama l’abisso non per redimersi, ma per dominarlo. In questa visione, l’Inferno non è punizione ma un desiderio; l’apoteosi dell’individuo che rifiuta la morale comune per inseguire un’oscura, assoluta verità.
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La Divina Commedia
La Divina Commedia è un manga di Gō Nagai e trae ispirazione dall’omonimo poema di Dante Alighieri. L’opera è stata originariamente pubblicata in tre volumi tra il 1994 e il 1995 da Kōdansha. Gō Nagai si è da sempre definito un grande estimatore delle visioni dantesche e del modo in cui queste sono state filtrate attraverso le illustrazioni ottocentesche di Gustave Doré. Tale interesse, risalente alla sua giovinezza, ha informato buona parte della sua produzione artistica, in cui il demoniaco, l’apocalittico e l’inquietudine metafisica ricorrono con insistenza. Dopo aver esplorato tematiche affini in serie come Mao Dante e Devilman, con La Divina Commedia Gō Nagai si cimenta in un vero e proprio adattamento del poema dantesco. Si tratta di un lavoro maturo, che testimonia una venerazione profonda per l’ipotesto dantesco ma anche una volontà di reinterpretarlo con il linguaggio visivo e narrativo tipico del manga giapponese. È bene, dunque, sottolineare come quello di Nagai non è un adattamento filologico ma un omaggio appassionato fatto di reverenza e libertà creativa. La scelta di privilegiare l’aspetto figurativo e sensoriale rende il lavoro meno meditativo e più accessibile. Lontano dall’essere una trasposizione accademica – non mancano, infatti, sviste e reinterpretazioni personali – il manga di Nagai risulta un’interpretazione emotiva che punta a colpire il lettore con la potenza delle immagini e delle suggestioni che queste suggeriscono. Un primo elemento d’impatto è pertanto lo stile visivo e la costruzione iconografica. Nagai attinge all’immaginario di Gustave Doré e in molte tavole ricalca con fedeltà compositiva le celebri incisioni dell’autore francese, reinterpretandole con il suo tratto forte, dinamico e drammatico. L’Inferno diventa una colata nera di dolore e sofferte visioni, una galleria allucinata di corpi contorti ed eternamente condannati ad atroci supplizi. L’orrore è amplificato da una regia fumettistica che alterna splash page monumentali a dettagli strettissimi, con una narrazione ritmica e incalzante. Accanto a questa adesione figurativa, risalta però anche la cifra tipica di Nagai restituita nei volti stilizzati, nei grandi occhi dei personaggi incontrati, nelle accentuazioni erotiche e in un certo gusto per l’iperbole visiva. In questo senso, il manga vive su due piani: da un lato la fedeltà iconografica al poema, dall’altro la trasfigurazione nel linguaggio espressivo del fumetto nipponico. Non meno significative sono poi le scelte narrative e le disposizioni drammaturgiche. La riduzione del poema dantesco a tre soli volumi comporta inevitabili compressioni e semplificazioni. L’Inferno, il regno più scenografico e immaginifico, occupa due terzi dell’intera opera e viene scandito in maniera piuttosto puntuale. Il Purgatorio e il Paradiso, invece, appaiono affrettati, più abbozzati che narrati. L’ascesa spirituale perde pathos e il culmine mistico del poema si riduce a una sequenza visivamente rarefatta e meno densa in termini simbolici. Nel manga, Dante non è un mero spettatore. È un personaggio attivo che riflette, dubita e in alcune sequenze è persino parte di veri scontri fisici. La sua interiorità viene esplorata in modo più diretto e sentimentale. Questa scelta narrativa rende il protagonista maggiormente affine al modello del giovane eroe tipico del manga in cerca non solo di salvezza ma anche di un senso esistenziale e di una propria identità. Beatrice, a sua volta, perde l’aura eterea del poema per acquisire tratti più sensuali e corporei, a tratti quasi carnali, in linea con l’immaginario naganiano. L’opera si concentra sull’elemento viscerale del viaggio ultraterreno. L’orrore dell’Inferno, la pietas per i dannati, il senso di colpa e la redenzione sono messi in scena in forma tragica e teatrale. Di conseguenza la dimensione allegorica e teologica viene in gran parte sacrificata, così come i riferimenti politici e storici presenti nel poema originale. Ciò che resta è un’epopea oscura e viscerale, in cui la condizione umana è mostrata nel suo abisso a cui fa però seguito anche una certa e imprevedibile speranza di redenzione.
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Devilman
Devilman è uno dei più apprezzati manga di Gō Nagai, nonché il più celebre della Devil Saga. Pubblicato tra il 1972 e il 1973 su Weekly Shōnen Magazine, l’opera ha lasciato un segno fecondo nella cultura popolare giapponese e internazionale. La trama ruota attorno ad Akira Fudo, un ragazzo che si fonde con il demone Amon per diventare Devilman, un guerriero demoniaco dal cuore umano, deciso a difendere l’umanità dai ritorni infernali di demoni antichi risvegliati dopo secoli di letargo nei ghiacci. Il suo migliore amico, Ryo Asuka, lo informa di questa minaccia e lo spinge a compiere la metamorfosi durante un sabba. Grazie alla purezza del suo spirito e all’amore per Miki Makimura, Akira riesce a mantenere il controllo della sua persona, pur conservando la furia di Amon. Traendo ispirazione da Mao Dante e dalle incisioni della Divina Commedia di Gustave Doré, con Devilman Gō Nagai propone una visione oscura dell’animo umano esplorando il sottile confine tra umanità e istinti demoniaci e denunciando la violenza insensata e la follia di una società costantemente in lotta tra bene e male. In Devilman non emergono figure esplicitamente dantesche. È tuttavia possibile riconoscere nella struttura del racconto un richiamo a Inf. XXXIV. Nell’universo di Devilman, che si distingue per la sua radicale materialità, i demoni non sono entità spirituali, né simboli del male, ma creature primordiali e feroci che combattono per istinto di sopravvivenza. Questi sono sopravvissuti nei millenni solo grazie all’ibernazione durante l’era glaciale. Tale dettaglio rimanda alla celebre immagine dantesca di Lucifero congelato nel Cocito. Il legame si fa ancor più forte nella figura di Zenon, uno dei capi supremi della Tribù dei Demoni, un colosso tricefalo che riprende il Satana di Dante. Lo stesso Ryō Asuka, in un passaggio cruciale del manga, richiama l'ultima sezione dell'Inferno di Dante raccontando ad Akira Fudō come il re dei demoni fosse stato sepolto tra i ghiacci. Questo stesso passaggio dantesco è presente anche in Mao Dante.
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Violence Jack
Violence Jack è un manga post-apocalittico di Gō Nagai, serializzato a più riprese tra il 1973 e il 1990 e pubblicato in Giappone in 45 tankōbon. In epoche successive Nagai riprende il personaggio con la serie Shin Violence Jack (2005–2008), conclusasi in due volumi, e più recentemente si sono avvicendate altre opere collegate, come Violence Jack 20XX (2021–2022). Ambientato in un Giappone devastato dal terremoto del Kantō del 1923, l’opera narra le vicende di Jack, un colosso silenzioso emerso dalle macerie, che indirizza la sua violenza verso bande di predoni e tiranni in difesa dei più deboli, incarnando una figura di vendetta crudele ma dotata di una propria, disturbante giustizia. Il manga è riconosciuto come archetipo del genere post-apocalittico nel fumetto e nell’animazione giapponese, evocando un contesto di desolazione, anarchia e violenze brutali. In Violence Jack, Gō Nagai riprende la figura di Ryō Utsugi-Dante di Mao Dante, ma la trasfigura profondamente privandola della sua natura demoniaca ma non della dimensione infernale. Il Dante di Violence Jack è il feroce leader degli Hell's Wind, una gang di motociclisti senza scrupoli che si abbandona a efferatezze inaudite. A differenza del protagonista moralmente ambiguo di Mao Dante, qui Dante è un puro agente di brutalità che gode nel tormentare i più deboli, mosso da un sadismo privo di qualsiasi giustificazione ideologica. I suoi seguaci lo temono e lo venerano come una divinità nera, abbandonando ogni residuo di umanità e trasformandosi in predatori violenti. L’unico richiamo visivo al Re Demone di Mao Dante è la sagoma disegnata sul suo casco, mentre il suo volto resta perennemente celato, mai rivelato nemmeno al momento della morte. Questo occultamento del viso lo spoglia simbolicamente della sua identità umana, rendendolo di fatto inafferrabile e facendone il tramite di una forza superiore e oscura.
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Mao Dante
Mao Dante è un manga horror ideato da Gō Nagai nel 1971. Considerato il precursore diretto di Devilman, tale lavoro fu pubblicato inizialmente sulla rivista Bokura Magazine ed è attualmente rimasto incompiuto. Gō Nagai ha dichiarato di essersi ispirato alle illustrazioni di Gustave Doré per la Divina Commedia, in particolare per l’atmosfera infernale che caratterizza la storia. La trama del manga ruota attorno a Ryō Utsugi, uno studente perseguitato da incubi in cui si trasforma in un mostro. Dopo essere stato coinvolto con sua sorella Saori in un rituale occulto, Ryō scopre un luogo misterioso sotto la loro casa che lo trasporta sull’Himalaya, dove libera un antico demone di nome Dante. Ryō viene posseduto da Dante e perde il controllo, iniziando a distruggere il Giappone. La storia esplora il conflitto tra il fanatismo religioso della Confraternita di Dio e i seguaci dei demoni, mettendo in discussione la vera origine del bene e del male. Il Re Demone è imprigionato nei ghiacci, proprio come Satana in Inf. XXXIV. Lo stesso Nagai ha dichiarato di essere rimasto profondamente colpito da questa immagine, che influenzò non solo Mao Dante, ma anche il successivo Devilman. Contrariamente al poema dantesco, il Cocito in Mao Dante è tuttavia reinterpretato in chiave fantascientifico-horror: il Re Demone è incarcerato in una gigantesca sala macchine nascosta tra i ghiacci dell’Himalaya. Nel manga è presente poi un riferimento più sottile alla Commedia, legato al personaggio di Ryō Utsugi, incarnazione moderna del demone Dante che riacquista progressivamente memoria e consapevolezza della propria identità. Nagai capovolge il percorso dantesco: Ryō inizia la sua vicenda in uno stato di caos e distruzione – devastando l’intero Giappone, come farà Koji Kabuto in Mazinger Z e MazinSaga – ma, successivamente, recupera il controllo di sé e arriva a rifiutare la propria natura demoniaca. La svolta avviene incontrando Medusa, figura che assume un ruolo analogo a quello di Beatrice: è lei a risvegliare in Ryō i ricordi perduti e a guidarlo in un viaggio tra i demoni, alla scoperta della loro vera origine. Si tratta però di un percorso di rivelazione non verso Dio, ma contro Dio, accusato di essere la causa dell’ingiustizia subita dai demoni. Questo rovesciamento rappresenta il cuore della riscrittura di Nagai: mentre il viator Dante trova Dio, Ryō-Dante sceglie di opporvisi. Anche sul piano visivo, Nagai riprende motivi iconografici danteschi, con particolare riferimento alle illustrazioni di Gustave Doré, anche se meno calcate rispetto a quanto avverrà con Dante Shinkyoku. Un esempio lo si ha quando, durante il viaggio mentale tra i ricordi, Ryō e Medusa fluttuano nello spazio, stretti l’uno all’altra, evocando l’ascesa di Dante e Beatrice attraverso i cieli del Paradiso. L’influenza della Divina Commedia si riconosce anche nello stile dei demoni: i primi mostri che compaiono in Mao Dante – dotati di ali membranose, corna e ghigni zannuti – richiamano l’iconografia cristiana e nuovamente le illustrazioni di Doré. Solo in seguito, in opere come Devilman, Nagai svilupperà una rappresentazione più ibrida e originale. Va infine ricordata una chiara allusione autobiografica dell’autore. Durante la distruzione di Tokyo, un ufficiale osserva Mao Dante e afferma di aver già visto quel mostro in un poema illustrato per bambini. Ciò rievoca un ricordo d'infanzia dello stesso Nagai alludendo a un adattamento in prosa di natura compilativa del poema di Dante con le raffigurazioni di Doré (Dante no Shinkyoku monogatari del 1948 a cura di Michio Ōno, edito da Chuō Shuppansha) che è stato letto dal mangaka in giovane età e che testimonia quanto profondamente la Divina Commedia ne abbia influenzato l'immaginazione artistica.
Interactive Resource
Chainsaw Man
Nell’episodio 2 della serie anime, andato in onda in Giappone il 18 ottobre 2022 e intitolato Arrivo a Tokyo (東京到着, Tōkyō tōchaku), c’è una scena in cui Aki Hayakawa afferra Denji per il colletto; sullo sfondo si distingue chiaramente un quadro che raffigura la celebre illustrazione di Gustave Doré in cui Alichino insegue Ciampolo di Navarra (Inf. XXII, 125-126).
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Akira
Akira è un manga cyberpunk post-apocalittico di Katsuhiro Ōtomo, pubblicato tra il 1982 e il 1990 in sei volumi per un totale di circa 2.200 pagine. Ambientato nella Neo-Tokyo del 2019, racconta la storia di Kaneda e del suo amico Tetsuo, che acquisisce poteri psichici distruttivi. La trama affronta temi profondi come alienazione, corruzione e identità, con uno stile grafico realistico e dettagliato. Il manga ha avuto un notevole successo commerciale ed è stato premiato con riconoscimenti prestigiosi come il Kodansha Manga Award. Considerato una pietra miliare del genere cyberpunk, Akira ha avuto un impatto decisivo nella diffusione dei manga e degli anime fuori dal Giappone. Nel primo volume dell'opera viene riportato il verso conclusivo dell'incisione sulla porta infernale (Inf. III, 9), qui risemantizzato come avvertimento parodico all'ingresso del bar frequentato dai teppisti protagonisti del manga.